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Cavalli nella storia: come conoscerli? dove trovarli?
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Cantalupo
Cavallo


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MessaggioInviato: Sab Nov 18, 2006 20:40    Oggetto: Rispondi citando

The horse in the history di Basil Tozer - BE
Methuen and co., London 1908
Una storia a metĂ 
Per chi frequenta i cavalli è normale soffrire (almeno in forma leggera) di anglofilia: ma questo non ci impedisce di notare che a volte di là della Manica, nella pur amabile Albione, si esagerava un poco col fare della Great Britannia l’ombelico del mondo. Ad esempio, leggendo un’opera per altri versi deliziosa come questa del Tozer si rimane stupiti notando quanto siano ignorati fonti e documenti ovvi per noi latini: ma poi barberi gonzagheschi, cavalieri bolognesi, cavalli spagnoli e Re francesi entrano dalla finestra, legati come sono indissolubilmente a tutto quello che è stato storia dell’equitazione, e non solo. Ma questa ottica un poco parziale ha un suo lato estremamente positivo permettendoci di conoscere meglio piccoli fatti o particolarità locali che potrebbero altrimenti rimanerci estranei: sapere tutto del talento per l’equitazione del cardinale Wolsey, piuttosto che dell’energica attività a favore dei cavalli della Regina Anna o dei balzelli imposti ai cattolici irlandesi che impedivano loro di possedere cavalli di valore superiore alle cinque sterline dà un brivido di piacere del tutto ecumenico.
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Cantalupo
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MessaggioInviato: Sab Nov 18, 2006 20:41    Oggetto: Rispondi citando

L’Equitazione nei suoi differenti rami in Italia dal 1867 al 1931, di Fè d’Ostiani - BE
Fratelli Bocca Editori, Torino 1932
Caroselli, storia e cavalleria
A volte il Sistema naturale di Equitazione è stato seguito con una rigidezza e con un dogmatismo formale che non erano previsti né voluti dallo stesso Caprilli, i cui precetti indirizzati ad una necessità ben precisa (l’addestramento militare) vennero estesi a situazioni anche molto differenti senza adattamenti né variazioni. In questo libro il generale Conte Fè d’Ostiani descrive gli antefatti ed il terreno sul quale crebbe poi il Metodo, illuminando molti angoli bui e sconosciuti ai più anche a causa di una storica durissima guerra di pensiero combattuta più su libri e riviste che nei maneggi o nei concorsi ippici. Per intenderci, la posizione di Fè d’Ostiani rispetto al vero senso delle parole di Caprilli (pochissime in confronto a quelle dei suoi allievi scrittori) non è certo quella tenuta dal Badino Rossi nei suoi scritti. Tra un Carosello ed una “grida”, tra una fotografia in costume ed una citazione accorta e ben mirata, il generale ci porta con grazia ed impeccabile lievissimo stile tra le apparenti frivolezze di un’arte che sotto la forma, nasconde sempre una solidissima sostanza che si palesa nella sicurezza con cui il narratore vola da un argomento all’altro passando sempre per collegamenti logici e storici inappuntabili. Veramente un raro esempio di indipendenza di pensiero, capacità di giudizio critico e obiettività storica il tutto riunito in una persona che amava proteggere sotto un’aria lieve e disimpegnata capacità e sensibilità notevoli, evidenziate proprio dal suo modo cosi volontariamente demodè di porgersi. Molto belli ed interessanti anche i resoconti delle varie manifestazioni storiche in costume che in quel periodo si ripetevano spesso in tutto il Regno, con tanto di informazioni precisissime ed accurate sulle modalità, usi, regole e costumi dei tornei medioevali.
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Cantalupo
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MessaggioInviato: Sab Nov 18, 2006 20:41    Oggetto: Rispondi citando

Rassegna ippica del decennale, del Ministero dell’agricoltura e foreste-BE
Stab. Salomone, Roma 1934
Poche chiacchiere, tanti cavalli.
Negli anni trenta dello scorso secolo in Italia tutto quello che si poteva fare per esaltare le produzioni nazionali veniva messo in opera, e di solito in modo molto scenografico. In quel clima generale di compiaciuta ed autarchica rusticità il più nobile prodotto degli italici pascoli aveva diritto ad essere onorato come si deve: tra le tante celebrazioni del primo decennale fascista, una venne quindi dedicata alla Rassegna Ippica. Cavalli asini muli, c’erano tutti i migliori, i più belli. Erano gli ultimi giorni del mondo dei cavalli, erano gli ultimi anni di pace. Ma ancora non si sapeva: tutto sembrava felice, il sole cantava su mantelli e finimenti, e in questa bella raccolta di immagini possiamo ancora guardare negli occhi tutti i protagonisti: le ultime fattrici derivate orientali dell’antica razza del Piave, avelignesi leggeri e sottili, tutti pettinati secondo la stessa moda con le code e le criniere bionde rese frisée dalle treccine sottilissime disfatte la sera prima, lipizzani solenni, asini bioccolosi e tutti stretti uno all’altro come scolaretti timidi alla prima gita scolastica, murgesi per la prima volta chiamati murgesi ma quasi uguali a quelli di oggi (appena qualche stellina in fronte qua e là), gli orientali siciliani, i trottatori dell’Emilia, i purosangue delle più titolate scuderie, non manca nessuno. E di fianco ci sono i loro uomini, proprio quelli che li han fatti e stanno così bene vicini, sembrano costruiti delle stesse esperienze. La cosa divertente è notare il progressivo crescere in eleganza degli abiti degli uomini, man mano che si va verso il Sud: gli altoatesini hanno gli scarponi robusti dei montanari e i cappellacci di feltro, gli emiliani blusotti di rigatino e fazzoletto al collo, i toscani già sono più composti e formali stretti nelle giacche da buttero, i pugliesi lindi nelle uniformi del Deposito Stalloni ma assolutamente nessuno raggiunge lo chic dei catanesi: compresi gli asini stalloni di proprietà del Deposito, elegantissimi, montati a sella in una speciale ripresa. Tutti in appiombi, tutti seri e corretti e con le orecchie sull’attenti, uno spettacolo di finezza resa impagabile dai protagonisti che guardano in camera con tranquillissima sfacciataggine e sembrano dire “Au, ma picchì mi stai taliannu?”. Oltre alle tante belle fotografie ci sono anche le tavole illustrate di Scaccia Scarafoni, perfette nel descrivere il tipo ideale di ogni razza.
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Cantalupo
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MessaggioInviato: Sab Nov 18, 2006 20:42    Oggetto: Rispondi citando

Baucher et son ecole, di Albert Decarpentry - BE
Paris 1948
Maestri
I buoni libri, più o meno antichi che siano, danno la sensazione quasi fisica di trovarsi di fronte a chi li ha scritti e di “ascoltare” dalla voce dell’autore quello che voleva dire, di conoscere direttamente da lui quello che pensava sull’argomento trattato. Per questo è così emozionante leggere gli scritti dei grandi Maestri, sembra in qualche modo di conoscerli dal vero. Quando poi questi Maestri parlano degli altri che li hanno preceduti, si raggiunge il massimo e si ha come l’impressione di esser riusciti a sfiorare, almeno per un momento, il cuore dell’Equitazione. Si vede quello che si vorrebbe raggiungere, e non avrà poi tanta importanza il non arrivare, se la direzione sarà quella giusta. Uno di questi casi fortunati, è il libro scritto da Decarpentry su Baucher: è la storia di Baucher, della sua vita, dei suoi successi, delle traversìe che aveva incontrato, è l’esposizione del suo metodo e il racconto delle sue esperienze in Francia e all’estero, e delle critiche che aveva sollevato. Un lavoro magistrale di Decarpentry che riesce a spiegare il pensiero di Baucher, non cosi facile da capire. Unica nota dolente, le illustrazioni: sono quasi caricature del grande ecuyèr, che avrebbe sicuramente meritato di più dal lato iconografico.
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LadyD
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MessaggioInviato: Dom Nov 19, 2006 08:22    Oggetto: Rispondi citando

Mamma mia Cantalupo.. che invidia!! Very Happy
Intanto inizio con l'ultimo, che ho trovato a Verona...
Grazie per le dritte! Man mano mi metterò a cercare anche gli altri!!! Wink
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Cantalupo
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MessaggioInviato: Dom Nov 19, 2006 15:50    Oggetto: Rispondi citando

Questi sono soltanto una parte, ora devo solo ricordarmi dove caspita ho messo gli altri files Laughing ....non sono proprio ordinatissima, ehm ehm.... Embarassed...e comunque è un piacere, carissima Very Happy
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Gioietta
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MessaggioInviato: Mar Nov 21, 2006 12:34    Oggetto: Rispondi citando

GRAZIE!!!!
Mi piace tantissimo leggere........se solo i libri non costassero un occhio della testa......a volte non capisco.....come si fa a far pagare una cosa tanto bella ed importante come la cultura????
Non dico che li dovrebbero regalare, ma almenopotrebbero mettere costi moderati e non 35 € un libro!!!!
In ogni caso grazie!!!
Spero un pò alla volta di poterli comprare tutti!!!
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Cantalupo
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MessaggioInviato: Mar Nov 21, 2006 12:41    Oggetto: Rispondi citando

E chi l'ha detto che a me sono costati???? Very Happy io li ho trovati tutti o quasi in Biblioteca!!!!
Dovete sempre ricordare una cosa: i cavalli sino a novant'anni fa erano il motore che faceva girare il mondo, la cosa piĂą indispensabile per lavorare, viaggiare, far la guerra, divertirsi e comunicare.
Erano al centro delle attenzioni non solo degli appassionati sportivi come oggi, ma anche di Ministri dello Stato e della Guerra, di moltissimi allevatori e privati e commercianti perchè non erano solo uno svago come oggi, erano l'unico modo per viaggiare (o quasi).
Per cui, finchè lo sono stati, c'era una marea di gente che si interessava per mestiere a loro, e ne scriveva diffusamente in libri, riviste, dispense, lettere e fascioletti assortiti....e allora basta andare in un Biblioteca che sia stata aperta prima della fine dell'era del cavallo....e lì nei suoi scaffali troverete forse non tutto, ma sicuramente moltissimo Wink
Se ci pensate, ogni cittĂ  ha una Biblioteca Comunale e sicuramente alla sede principale avranno i fondi piĂą antichi: magari non li cercano piĂą in molti, ma i libri li hanno ancora.
Aspettano solo qualcuno che torni a cercarli!!! Laughing
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yumi
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MessaggioInviato: Mar Nov 21, 2006 15:39    Oggetto: Rispondi citando

Cantalupo Shocked Shocked ... da una bibliotecaria: doppio e tripplo inchino Wink Wink !!!
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Cantalupo
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MessaggioInviato: Mar Nov 21, 2006 15:43    Oggetto: Rispondi citando

Grazie di tutto cuore, carissima, i complimenti di chi è del mestiere sono medaglie al valore.
Quindi ringrazio con una commossa riverenza Rolling Eyes
E sappi una cosa:
ti invidio il mestiere Very Happy
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Cantalupo
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MessaggioInviato: Mer Nov 22, 2006 14:07    Oggetto: Rispondi citando

Stavo cercando le altre recensioni ed è saltato fuori 'sto file, ve lo incollo perchè ci sono in pratica tutti i miei libri preferiti!
Così se non sapete cosa cercare avete un bignamino Wink pronto per l'uso...

Aforismi sugli sport equestri, di Carlo Defendente Pogliaga – Roma 1985

Cavalli: tutte le razze del mondo, di Caroline Silver – Edizioni equestri, Milano 1983

Dell’obbedienza del cavallo, Niccolò Rosselmini – Livorno 1764

Ecole de cavalerie, di François Robichon de la Guérinière – Paris 1769

Gente di cavalli, del col. G. di Cossilla – Ed. Mediterranee, Roma 1985


Giorgio Martinelli, tutti gli scritti.

Giubba Verde, di Adriano D’Anna – Etruria Grafiche 1997

Industria stalloniera, del prof. B.Moreschi - Firenze 1903

Istruzioni pratiche dell’artiglieria , volume primo - Roma 1906

L’arte del cavallo, di Nicolò e Luigi Santapaulina – Padova 1696

La scuola di cavalleria di Saumur , del marchese di Roccagiovine – Roma 1893

Le cheval, di J. Sevestre et N.A. Rosier – Larousse, 1996

L’encyclopedie, par Diderot et d’Alembert – ried. an. Bibliotheque de l’Image, Tours 2001

L’uomo al cavallo, del Prof. Giovanni Magri – Firenze 1893

Manuel d’equitation, Fédèration Française Sports Equestres, Paris 1966

Questioni Equestri, del generale L’Hotte – Edizioni Equestri , Milano 1990

Storia della Equitazione Italiana, vol. I e II di Giuseppe Veneziani Santonio – Ed. dell’Orso 1996, Alessandria

Tocchi in penna al galoppo, Il purosangue animale da esperimento, di Federico Tesio – Ed. Hoepli, ristampa 1990




Ricordatevi comunque che per trovare libri sui cavalli, lo strumento piĂą prezioso sono le bibliografie.
Se un autore, uno scrittore, un libro non riportano bibliografie sono evidentemente scorretti e non affidabili, remember Very Happy it!


Ultima modifica di Cantalupo il Gio Dic 14, 2006 12:03, modificato 1 volta in totale
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MessaggioInviato: Gio Dic 14, 2006 11:56    Oggetto: Rispondi citando

Ancora una recensione Wink

Tutto il mondo è paese


Sotto lo pseudonimo “Blunt Spurs” (Speroni spuntati) si nascondeva Wilfred Blunt, che era invece tagliente, ironico e terribilmente acuto nel suo raccontare il mondo londinese di metà ottocento che gravitava attorno al cavallo di puro sangue inglese o, per meglio dire, il thoroughbred. E diventa divertente notare quanto i tic, le manie, i difetti, le debolezze degli uomini che vivono vicini ai cavalli (allevatori, proprietari, commercianti, acquirenti) siano sempre gli stessi di oggi, indipendenti quindi da qualsiasi latitudine o riferimento temporale. In questo piccolo libro sono pubblicate insieme tre lettere e qualche appunto sparso usciti separatamente sotto forma di pamphlet, molto conosciuti e attesi dal pubblico che attendeva con ansia di poter leggere ancora le punzecchiature eleganti di Blunt Spurs, il giustiziere di Piccadilly. E vale la pena sforzarsi di tradurre il loro inglese un po’ datato e gergale, perché è come trovarsi improvvisamente ritratti in un quadro d’epoca che non si conosceva: e si riescono così a prendere le distanze da noi stessi e ridere un po’ di quei personaggi lontani che però ci somigliano così tanto. Il commerciante che spergiura essere il cavallo “dritto come una freccia……e se per caso non lo fosse questo prova che è un purosangue, perché i purosangue – si sa - hanno tutti gli anteriori uno diverso dall’altro…” potrebbe essere tranquillamente preso di peso e trasportato nel ventunesimo secolo, e nessuno si accorgerebbe di nulla. Molto interessante anche perché rileva le trasformazioni morfologiche del tipo purosangue nel secolo diciannovesimo.

Three letters on the Horse, Master and Donkey di Blunt Spurs – London 1883, W.Ridgeway, seconda edizione.


Ultima modifica di Cantalupo il Gio Dic 14, 2006 12:00, modificato 1 volta in totale
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MessaggioInviato: Gio Dic 14, 2006 11:59    Oggetto: Rispondi citando

Per fare un cavallerizzo, ci vuole…un gentiluomo colto.


Questo è in definitiva il pensiero di Claudio Corte, letterato e cavallerizzo di Pavia che dedicava questa sua opera ad illustrare minutamente ogni aspetto che avesse attinenza con l’equitazione, i cavalli, il loro allevamento e la loro cura e il modo di governarli, e le persone addette a queste mansioni. E per spiegare come mai tante sfaccettature diverse tra loro concorrono a comporre la figura unica e apparentemente distaccata da tali minuzie di un perfetto cavallerizzo di Corte, si inventa un modo teatrale ed efficacissimo di poter spiegare le proprie ragioni: riporta, parola per parola , l’arguto e cordiale duello di parole e di idee che avviò con Fra’ Prospero, cavaliere milanese di grande fama e cultura e che faceva la parte dell’avvocato del diavolo e chiedeva ragione del perché un cavallerizzo si dovesse occupare di tante cose che non fossero il semplice montare a cavallo. Da notare che alla tenzone verbale, tenuta nel dilettevole giardino di Agostino Chigi, assistettero il gentiluomo Giambattista Pignatelli, messer Roberto mantovano, l’illustrissimo Signor Giulio Orsino e belle dame e altri cavalieri e nobiluomini famosi dell’epoca: una vera fortuna poter assistere anche noi, dal nostro angolino di futuro, e farci tener compagnia da tanti Maestri.

Il cavallerizzo, di Claudio Corte – appresso Giordano Ziletti all’insegna della Stella, Venezia MDLXII
Maria Cristina Magri
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MessaggioInviato: Gio Gen 11, 2007 20:50    Oggetto: Rispondi citando

In questa meraviglia di sito, ci sono tantissimi tesori "equestri"...così per chi vuole vedere in prima pesona, senza farsi traviare da interpretazioni sbagliate c'è l'originale Rolling Eyes
E' quello della FacoltĂ  di Veterinaria di Lione, beati loro!
http://scbev.vet-lyon.fr/bib/fondsancien/ouvonline/menuouv.htm
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Cantalupo
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MessaggioInviato: Mar Gen 23, 2007 17:10    Oggetto: Rispondi citando

La meravigliosa "Art du cheval", Encyclpédie Diderot et D'Alembert
qui on line!
http://portail.atilf.fr/cgi-bin/getobject_?a.142:11./var/artfla/encyclopedie/textdata/IMAGE//
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