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Diario di una principizza (= cavallerizza principiante)
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Autore Messaggio
lalix
Cavallo


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MessaggioInviato: Dom Ago 29, 2010 23:10    Oggetto: Diario di una principizza (= cavallerizza principiante) Rispondi citando

29 agosto 2010

Ecco, ci siamo, da oggi si fa sul serio.
Troppo poco tempo a disposizione per uscire in passeggiata. Decido comunque di accompagnare Adriano in maneggio, gli chiedo di potergli preparare Nick.
Appena arrivati, lo saluto attraverso la grata del box, gli parlo e gli osservo le orecchie: mi ascolta. Sorrido, perché nel forum ho letto che se sono rivolte in avanti, verso di me, è un segno di attenzione.
Gli metto la capezza ed attacco la longhina, lo accompagno fuori dal box e ci fermiamo nel corridoio per la pulizia degli zoccoli. “Faccio tutto io†dico ad Adriano che mi passa il raspino.
In un certo senso sento che questa è la prova del nove: è passato un mese dall’ultima volta che ci siamo visti, vediamo come va. Mi sento molto tranquilla e sicura, non ho paura, ho la certezza che comando io.
Mi metto in quella posizione poco femminile, con le testa in giù ed il sedere in su, e gli pizzico il tendine sinistro, dicendogli “Dammi!â€. Niente. Riprovo ancora un paio di volte, inutilmente.
Che cavolo succede? Aldo, che ci ha raggiunto, è davanti a Nick col sacchetto delle meline raccolte nell’orto! Lo stuzzica mettendogliele dappertutto: nel naso, nelle orecchie, sul muso.
Hai voglia a dirgli “Dammi!â€. Ok, aspetto pazientemente che finiscano di giocare e poi pulisco gli zoccoli anteriori senza problemi. Poi passo ai posteriori: non mi ricordo bene la posizione che devo tenere, lo zoccolo sul ginocchio, da dietro il sedere del cavallo o a metà pancia? Nick mi aiuta un po’ ma poi abbassa la zampa. Che impedita che sono, la pulizia di dietro è una cosa che devo migliorare assolutamente!
Alla fine ce la faccio, arrivo addirittura al bianco, nonostante ci sia un sacco di sporco duro. Ancora una volta, mi rendo conto di non aver avuto paura, non più.
Prima di portarlo all’aperto, Adriano mi incoraggia: “Fagli sentire che comandi tu, sii decisa e se serve dagli un po’ di corda sul musoâ€. Io voglio che senta che comando io, ma in un altro modo. Glielo dico proprio, “Mi raccomando Nick, non voglio usare questo metodo!â€.
Usciamo all’aperto e da subito mi accorgo che non tira. Dopo qualche passo gli dico “Alt!†e lui si ferma. Lo accarezzo, dicendogli bravo. Ancora qualche passo e di nuovo un “Alt!â€. Molto bene, sta facendo quello che voglio io. Un altro paio di stop ed entriamo nel tondino: mi rendo conto che entrando sono troppo vicina al palo di sinistra, col cavallo a destra rischio che mi schiacci in caso di movimento brusco. Registro mentalmente la situazione di potenziale pericolo in modo da stare più attenta la prossima volta. Dopo un paio di secondi Adriano mi fa notare la stessa cosa: sono contenta di esserci arrivata anche io, inizio a prendere consapevolezza.
Prima di togliere la longhina, dò a Nick un ultimo “Alt!â€: non voglio che mi strattoni e scappi via come l’ultima volta. E’ fermo mentre lo libero e si allontana solo al mio “Vai!â€.
Corre subito nella parte di tondino che confina con i recinti dove tengono i cavalli: manco a farlo apposta anche oggi c’è una femmina che lo chiama civettuola. Lui inizia il suo spettacolo di nitriti e mossette: mi fa morire dal ridere quando si gonfia tutto, sbandiera la coda e fa quei passetti che sembrano di danza.
Mi godo lo spettacolo, in attesa che faccia la cotoletta impanata. In effetti, dopo un po’ annusa il terreno, si sceglie un angolino dove un suo amico ha fatto pupù e si libera anche lui. Un’altra annusatina e…. nooooo, la cotoletta impanata sulla pupù fresca nooooo! Troppo tardi, è lì bello felice che si rotola beato, prima di qua e poi di là. Quando si rialza, ha una bella decorazione puzzolente sulla spalla. Mi faccio coraggio al pensiero che dopo lo dovrò strigliare!
Quando prendo la frusta lunga per farlo correre, inizia il cinema. Mi prende bellamente in giro, iniziando a galoppare ma tornando quasi subito dalla sua fidanzata di turno che continua a chiamarlo al di là del tondino. Oltre il recinto Adriano ed Aldo ridono e mi incitano “Non farti prendere per i fondelli!â€.
Nel frattempo si è radunata una discreta folla di curiosi. Cerco di fargli fare dei giri completi ma il furbacchione taglia, prendendo la scorciatoia verso la sua bella. Anche questa è una cosa che devo migliorare, o meglio devo proprio imparare ex novo a farlo riscaldare nel tondino usando quella specie di frusta.
Alla fine decido che se devo dare spettacolo per tutte le persone che ci osservano, è meglio fare le cose per bene, così inizio a correre accanto a lui facendo un cerchio interno: funziona, ora non può più tagliare perché ci sono io. Ancora una volta sento la sua attenzione nei confronti della mia incolumità e gliene sono grata.
Mi accorgo che stiamo giocando e la cosa mi piace. Lo guardo mentre si ferma, lo sguardo rivolto a centro, verso di me. Mi sembra stupito da questo mio modo di fare. Mi avvicino e lo accarezzo, prima di lanciarmi ridendo con lui in un’altra corsa!
Dopo un pò è ora di uscire dal tondino e di iniziare il trattamento estetico. Provo a chiamarlo per farlo venire da me, ma non c’è verso. Altra cosa su cui lavorare.
Attacco la longhina e lo porto fuori. Fa resistenza rimanendo immobile. Con fermezza gli faccio fare una giravolta, dopo di che mi segue docilmente. Dopo qualche passo gli dò ancora un “Alt!â€. Ubbidisce prontamente, per cui lo accompagno subito alla sbarra sotto l’albero dove ho imparato a strigliarlo.
Nel bel mezzo del lavoro arriva una compagnia di una ventina di cavalieri. Ci sono molti bambini. Ci circondano, fanno per attaccare i loro cavalli accanto a noi. Li avverto “Occhio che è uno stallone!†Una signora allarmata passa la voce tra il gruppo “Attenti, attenti è uno stallone!!!â€. Poi mi dice “Noi abbiamo delle cavalle ed una è anche in calore!!!â€. Io non me la sento di staccare Nick dalla staccionata e di portarlo via… loro del resto non si fanno scrupoli a passarci vicino. Speriamo bene! Guardo Adriano che è tranquillo, allora vado avanti col mio lavoro.
Mentre lo spazzolo, gli faccio sempre sentire dove sono tenendo appoggiata la mano del contatto. Lo osservo: è molto incuriosito, si gira in continuazione per guardare cavalli e cavalieri, ma lo sento sempre molto attento alla mia presenza.
Procedo tranquilla, fino al momento in cui non viene attaccato all’altro lato della staccionata un castrone. Iniziano a nitrire tutti e due, mi sembra una specie di sfida, una sorta di manifestazione di forza.
Ridendo dico a Nick “Tranquillo, lo sappiamo tutti che sei tu quello vero!â€. Però sento che lo sto perdendo, non mi sente più nonostante io abbia iniziato anche a parlargli per fargli capire dove mi trovo, soprattutto nel momento in cui mi vedo stretta tra il suo corpo e la staccionata.
Ad un certo punto gli dico proprio con voce calma ma decisa “Ehi Nick, guarda che dietro di te ci sono io!†Si stoppa e lo sento di nuovo con me!
Lo tiro lucido lucido, gli spazzolo a lungo anche la coda e la criniera, finchè non arriva il momento di riportarlo nel box.
Prima però chiedo ad Adriano se vuole mettergli anche il grasso sugli zoccoli. Mi accuccio volutamente tra le sue zampe ed inizio a spennellare meglio di un Monet.
La mia testa è a pochi centimetri dai suoi zoccoli. Il pensiero di un calcio improvviso mi sfiora, ma solo per un istante. Sono tranquilla e non ho paura. So che ha solo bisogno di sapere dove sono, per questo, mentre lavoro con la mano destra, non perdo mai il contatto fisico con la mano sinistra e gli parlo.
Ripenso a quando ci siamo conosciuti, alle prime volte che ho iniziato a prendermi cura di lui… ed ancora una volta ecco quella consapevolezza, quella sensazione forte e profonda: non ho paura! Non più!
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Giowhite
Cavallo


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MessaggioInviato: Lun Ago 30, 2010 08:57    Oggetto: Rispondi citando

mi piace molto il tuo modo di scrivere! Wink
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lalix
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MessaggioInviato: Lun Ago 30, 2010 11:20    Oggetto: Rispondi citando

He hehehehe, Giowhite dovresti vedere come vado a cavallo!!!!
Wink
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Giowhite
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MessaggioInviato: Lun Ago 30, 2010 11:32    Oggetto: Rispondi citando

a me è capitato qualche volta di approcciarmi con uno stallone, un paio di volte montato e qualcuna da terra....e ti dirò, ho capito perchè con loro bisogna avere mille occhi in più! heheh!!
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lalix
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MessaggioInviato: Mar Ago 31, 2010 15:06    Oggetto: Rispondi citando

31 agosto 2010

Tutto ha avuto inizio da una bella amicizia, uno di quegli incontri casuali ed inaspettati dalla vita, dai quali nascono storie improbabili e per questo ancora più preziose.

“Ho un amico che ha un cavallo, perché non ci portiamo Matteo?†mi ha detto Aldo un giorno.
Così ho conosciuto Adriano. Così ho conosciuto Nick.

Pensavo che Matteo si sarebbe divertito, che gli sarebbe piaciuto accarezzare un cavallo, magari salirci anche in groppa, invece no.
Come spesso gli ho visto fare, davanti alla situazione nuova si è intimorito, è diventato pauroso, non si è buttato. Tutto il contrario di sua madre… ma forse anche io ero così alla sua età.
Pensavo che accarezzare qualcosa di morbido, di vivo, di caldo, prendersi cura di un animale potesse aiutarlo a esprimere quelle emozioni di rabbia e paura che molte volte ho letto nei suo occhi e nel suo cuore… e invece no.

Per me invece è stato amore a prima vista: Nick mi ha stregata fin da subito con quei suoi occhi grandi, quei muscoli sodi e stagni, quel pelo morbido e caldo, ma soprattutto per quel suo modo di fare baldanzoso ed impertinente, quella sua voglia di giocare, di vivere.

Ho iniziato con delle timide carezze sulla groppa e sul posteriore. Poi in un impeto di coraggio un giorno gli ho persino sfiorato il muso. Poi Adriano mi ha insegnato a fargli mangiare carote e mele dalla mia mano “Tieni il palmo bene aperto e le dita unite, il pollice attaccato, non preoccupartiâ€.
Io invece mi preoccupavo, eccome! Anche perchè nel frattempo avevo sentito di dita tranciate, di cavalieri morsicati dietro le caviglie… E poi i calci, gli zoccoli che ti frantumano il piede se non stai attento, le impennate e le sgroppate dei cavalli imbizzarriti che ti travolgono, spiaccicandoti come la mozzarella sulla pizza! E poi è uno stallone, sai, sono pericolosi!!!
Ora, a distanza di un anno, sorrido per questi racconti da maneggio che mi facevano venire la tremarella!

Ci sono salita in groppa a Nick, quando ancora non sapevo come fare le curve e come fermarlo. Adriano me lo ha tenuto fermo ed io ho infilato il piede nella staffa: era talmente alta che non riuscivo ad imbroccarla! Poi mi sono aggrappata alla sella con tutte le mie forze, ohhh issa!, ed alla fine sono atterrata su di lui con la grazie di un elefante!
Ricordo di aver pensato “Mamma mia, ma quanto è alto!!!!†e poi, mentre mi guardavo intorno quella sensazione che piano piano si impadroniva di me… come se lui mi stesse dicendo “Tranquilla, sei al sicuro, ci penso io a teâ€. E così in effetti è stato.

Poi Adriano ci ha fatto salire anche Matteo: all’inizio in sella davanti a lui, poi da solo, con me alla briglia che lo conducevo al passo per il maneggio. “Signora scusi, come si fa a far fare un giro sul cavallino ai bambini?†Rispondevo seria ai curiosi “Mi dispiace, ma il cavallo è di un mio amico che me lo ha prestato per far fare un giro a mio figlio†mentre dentro di me ridevo pensando “Eh sì il giretto sul cavallino!â€
Che bello rivedere Matteo che dondolava al ritmo di Nick con lo stecchino del gelato in bocca, fingendo di fumare una sigaretta! Sembrava un piccolo cowboy!
Che bravo Nick a farsi condurre al passo come un agnellino, col mio bambino, la persona che ho di più prezioso al mondo, sopra di lui.
Ricordo quel pomeriggio fermi a chiacchierare: Adriano lascia cadere a terra la briglia ed io avverto dentro di me un moto di inquietudine! Siamo all’aperto, Matteo è su Nick e si agita in tutti i modi possibili ed immaginabili. Ad un certo punto involontariamente sgambetta deciso sui fianchi di Nick: è il segnale della partenza! Faccio in tempo ad accorgermi del suo istinto di partire con mio figlio sopra, ma è solo un attimo. Contemporaneamente al mio allarme percepisco il suo trattenersi ed in effetti rimane immobile come una statua di marmo.
Credo che sia da questo momento che capisco che d’ora in poi posso fidarmi di lui.

Ed è proprio in questo momento che IO faccio la Cavolata!
Adriano mi ha insegnato ad accudirlo ed a strigliarlo. Ogni tanto ci salgo nel quadrato, vado al passo, inizio ad imparare il trottino, curvo, lo stoppo, capisco come si inserisce la retro. Mi dice che se imparo ci posso anche uscire.
Un pomeriggio provo a montarlo senza sella. Dopo pochi passi inizia a trotterellare leggermente. Io non possiedo ancora un grande equilibrio né l’abilità necessaria a condurlo in queste condizioni: Nick, senza malizia, curva a destra ed io mi sfracello a sinistra contro la staccionata di metallo del quadrato.
Sento ancora lo sdeeeeng che mi rimbomba nelle orecchie, il buio che mi annebbia la vista, il fiato corto che mi impedisce di rialzarmi, gli sguardi preoccupati attorno a me.
Costola rotta: non sono più una donna tutta d‘un pezzo, al massimo posso dirmi una donna da bikini!

Ci scherzo su per mettere da parte l’orgoglio ferito, ma imparo la lezione e faccio tesoro della buona sorte che ha salvato la mia testa dura!
Decido di prendere lezioni, le uscite in passeggiata sui cavalli del maneggio abituati ad andare in fila indiana non mi bastano più! Ma non posso permettermi di fare ancora la sprovveduta.
Continuo ad occuparmi di Nick ma non ci sono più salita. Ho capito che devo aspettare, perché per quanto possa essere “docile†rimane pur sempre un animale che IO devo saper gestire, altrimenti… sdeeeng!!!!

Aspetto la bella stagione e chiedo a Mira se ha voglia di insegnarmi a montare all’americana… ma questa è tutta un’altra storia!
E che storia….
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Giowhite
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MessaggioInviato: Mar Ago 31, 2010 16:03    Oggetto: Rispondi citando

beh montare a pelo non è proprio una cosa semplicissima, e il cavallo non centra niente...lui ha fatto che faceva sempre! A quanto tempo fa risale la tua storia?
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lallahorsa
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MessaggioInviato: Mar Ago 31, 2010 19:41    Oggetto: Rispondi citando

E' bellissimo leggere ciò che scrivi Rolling Eyes Very Happy
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lalix
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MessaggioInviato: Mar Ago 31, 2010 19:55    Oggetto: Rispondi citando

Giowhite ha scritto:
beh montare a pelo non è proprio una cosa semplicissima, e il cavallo non centra niente...lui ha fatto che faceva sempre! A quanto tempo fa risale la tua storia?


E' stata tutta colpa mia, Nick ha solo girato, seguendo tra l'altro, il confine del recinto.
Ormai è passato un anno abbondante da quella caduta ed io ho capito che dovevo proprio... come dire... fare un'inversione a U, nel mio approccio verso di lui! Wink
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lalix
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MessaggioInviato: Mar Ago 31, 2010 20:00    Oggetto: Rispondi citando

Sei troppo gentile Lallahorsa... Embarassed
A proposito, fai parte anche tu della famiglia delle "Lalle"?
... Io mi chiamo Laura... ma mia sorella mi chiama ancora oggi... Lallina! Laughing
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lalix
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MessaggioInviato: Gio Set 02, 2010 15:43    Oggetto: Rispondi citando

2 settembre 2010

Lezioni di equitazione. Alla fine ci sono arrivata, la decisione è presa.
Ci ho messo un anno abbondante, durante il quale ho visitato regolarmente Nick in maneggio, mi sono fatta insegnare piano piano dal suo proprietario come accudirlo, ho cercato di imparare a conoscerlo, ho provato a farmi conoscere da lui, ho assillato chiunque mi capitasse a tiro con le mie domande a raffica.
Contemporaneamente sono uscita in passeggiata con Carlotta, Mandarina, Perlita ed alla fine Cisco… manca solo Colondrina all’appello!
Fino al momento in cui mi sono resa conto che avevo bisogno di qualcuno che mi insegnasse seriamente!

Avevo “puntato†Mira da un po’, osservandolo mentre già insegnava a Cate nel tondino… qualche chiacchiera nell’aia, prima che ci consegnasse i cavalli “chiavi in manoâ€, già belli che pronti per uscire… una battuta, un complimento davanti al quale io puntualmente mi schernivo (sempre la solita!).
Un giorno prendo coraggio e gli chiedo tutto d’un fiato “Che ne dici se prendo qualche lezione? Hai voglia di insegnarmi?â€. Ci accordiamo ed io passo tutta la settimana in trepidante attesa.
Quando arrivo al maneggio svolazzo a mezzo metro dal suolo!
Mi manda subito a prendere una cavalla in un recinto esterno.
Coooooosaaaaaaaaaaaa? Il cuore mi fa una capriola! IO andare a prendere da sola una cavalla che non conosco? “Peròâ€, rifletto tra me e me, “se mi dice di farlo, vuol dire che ce la posso fare!†e intanto arrivo correndo al recinto.
Sembro uno di quei cortometraggi tragicomici “Ciao cavallina, come stai? Io mi chiamo Laura e tu? Hai voglia di fare un girettino con me? Devo imparare sai?â€. Intanto prendo la longhina e scavalco la recinzione.
Mi avvicino piano, cercando di respirare, col palmo della mano in avanti e rivolto verso l’alto, per farglielo annusare. Ovviamente la cavalla non mi si avvicina, anzi scarta, andandosi a rifugiare nell’angolo più lontano del piccolo recinto.
“Dai cavallina, non avrai mica paura di me?†(senti chi parla, la cavallerizza più coraggiosa dell’universo!).
Intanto l’acchiappo per la capezza e le aggancio la longhina, per portarla orgogliosa da Mira.
“Eccomi, ci sono riuscita!â€
“Claro che ce riuscivi, mica te digo de fare una cosa che non podevi fare! Sei capace di strigliarla Laura?â€. Ceeeeeeerto che sono capace, sono mesi che preparo Nick, sono la sua estetista di fiducia!

Alla fine andiamo nel tondino ed inizia l’incubo!
“Indietro le spalle! Più avanti il bacino! Attenta alla gambe, giù i talloni, non così a papera! Il polso non va piegato così ad angolo tienilo dritto…â€
AAAAAAARRRRGHHHHHHHH!
“Mirame Laura, mirame quando te parlo! Se te digo de fare una cosa, te la devi fare! Laura casso, perché non fai quello che te digo! Te fai quello che vuoi te, Laura, no quello che te digo di fare io!Oooooh Laura, casso, ma hai proprio la testa dura, ehhh Laura?â€
Azzardo una timida domanda, per cercare di capire, perché non è che io non voglio fare quello che lui mi dice di fare, ma proprio non capisco che cappero di posizione devo tenere!
Cosa vuol dire “In quante parti è diviso il corpo?â€. Mi sembra di essere tornata sui banchi di scuola e come allora tiro a indovinare… due? “No Laura, sono tre! Braccio, tronco, gambe: una volta che sono a posto queste tre cose, te vai bene a cavallo. Altrimenti Laura, te vai al contrario! Te stai andando a cavallo al contrario!â€
Mi mordo il labbro dalla disperazione, in quell’atteggiamento tipico che assumo quando non riesco a fare una cosa e cerco di concentrarmi al massimo. Intanto Mira continua a raffica a spazzolarmi in contropelo.
Alla fine quando scendo di sella sono veramente demoralizzata. Però gli chiedo con un filo di voce “Quando ci vediamo la prossima volta?â€

La lezione successiva non va molto meglio: sono già stanca perché nel week end ho fatto le grandi manovre e non mi è rimasta molta energia. Però cerco di eseguire quanto mi viene richiesto, sempre zitta e muta come un pesce. Le MIE orecchie sono costantemente rivolte verso di lui, la mia attenzione è al massimo.
A volte rispondo alle indicazioni di Mira con un semplice ok o addirittura con un cenno del capo. Ho capito che con lui non si discute: lui è il maestro ed io devo solo cercare di eseguire al meglio, se lui mi dice di fare una cosa, la devo fare e soprattutto vuol dire che la posso fare. Non ci sono, MA, PERÒ, SE o INVECE…esiste solo Miranda e quello che mi dice di fare!
“Laura adesso proviamo ad andare al passo senza staffe!†“Va bene!â€
“Laura, sei capace di fare qualche giro al trottino senza staffe?†Porca miseria, mi si attorcigliano le budella, ma sfilo i piedi e faccio come mi dice, pregando in sanscrito antico affinché non mi accada di perdere l’equilibrio!
“Adesso, quando te lo digo io, devi infilare il piede nella staffa al volo, senza guardare, perché se sei fuori e perdi la staffa la devi ritrovare!â€. Ecco, c’è sempre un perché in ogni cosa!

Piano piano, lezione dopo lezione, la mia stima nei confronti di questo gaucho un po’ brontolone e solo apparentemente dispotico aumenta a dismisura. Ormai gli voglio quasi bene! E mi accorgo che anche lui inizia ad ammorbidirsi un po’ con me.
“Laura te sei sempre gentile, sei una ragassa gentile†mi dice spesso quando vado a salutarlo o quando mi offro di aiutarlo a preparare i cavalli che devono uscire in passeggiata.
“Laura, te non sei come quella là che vuol fare solo la fighetta sul cavallo ma non capisce niente, te non hai paura Laura. Vero che non hai paura?â€
In effetti io non ho paura, semplicemente mi rendo conto di non avere confidenza e soprattutto naturalezza e spontaneità nell’avvicinarmi ai cavalli. Forse se mi fossi avvicinata a loro fin da piccola sarebbe stato diverso, ma a 41 anno, donna fatta e formata (parlo soprattutto a livello mentale, di carattere), non è per niente facile mettersi in gioco ad un livello così complesso!

Per questo ricordo con orgoglio il giorno in cui Mira finalmente mi ha detto “Brava Laura, così sei perfetta, sei su bene, questa è la posizione giusta. Sei proprio bella da vedere!â€.
Per questo ricordo ancora con amarezza e delusione l’insuccesso nell’imparare a battere la sella. Proprio non ci sono riuscita ad alzarmi come diceva Mira, ancora adesso non riesco a battere, a sollevarmi con quel ritmo e quell’elasticità che ho visto applicare ad altri cavalieri.
Ci ha provato in tutti i modi a farmi andare su e giù, a momenti mi becco anche una bella pacca sul fondoschiena, ma io niente, dura come un gatto di marmo!

Con l’arrivo della stagione calda abbiamo sospeso le lezioni, prediligendo le uscite nel fresco del bosco.
Ma con il ritorno del freddo conto di riprenderle: non amo particolarmente lavorare nello spazio limitato del tondino, ma ho capito che è importante che io riesca ad acquisire un minimo di tecnica… magari anche un po’ di eleganza e di scioltezza nei movimenti, non ci starebbero male… così, giusto per non sembrare una bambola di pezza sbatacchiata dall’andatura del cavallo!
E potermi trasformare anche io, una volta tanto nella vita, da principizza a principessa!
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Pippokid
Cavallo


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MessaggioInviato: Gio Set 02, 2010 16:31    Oggetto: Rispondi citando

Piacevole leggerti, e bello il tuo approccio con i cavalli Very Happy
Continua, ma occhio alle costole e anche alla testa quando pulisci gli zoccoli
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Giowhite
Cavallo


Registrato: 25/01/10 15:23
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MessaggioInviato: Gio Set 02, 2010 17:32    Oggetto: Rispondi citando

io tifo per te, principizza! Wink
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lalix
Cavallo


Registrato: 03/08/10 12:18
Messaggi: 277
Località: Milano

MessaggioInviato: Gio Set 02, 2010 20:48    Oggetto: Rispondi citando

Pippokid, ogni tanto la costola mi fa ancora male, soprattutto quando cambia il tempo... Crying or Very sad è come un campanellino che ogni tanto mi ricorda una lezione difficile da dimenticare! Wink
Quanto agli zoccoli, sono sempre piuttosto guardinga, con tutti i cavalli, Nick compreso, nonostante continui a stupirmi con la sua sensibilità!
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lalix
Cavallo


Registrato: 03/08/10 12:18
Messaggi: 277
Località: Milano

MessaggioInviato: Gio Set 02, 2010 20:50    Oggetto: Rispondi citando

Giowhite ha scritto:
io tifo per te, principizza! Wink


Ehehehe, Giowhite, mi metterò di impegno per non deluderti!

Un abbraccio!
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aury94
Cavallo


Registrato: 18/10/08 12:32
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MessaggioInviato: Gio Set 02, 2010 23:32    Oggetto: Rispondi citando

Bello! Scrivi bene! Sono curiosa di sapere come procederai Very Happy
Mi incuriosiscono due cose : questo uomo che si chiama Miranda (come mia sorella, ma lei è una femmina) e Nick: mi piacerebbe proprio vedere una sua foto. Non è che la caricheresti? Very Happy
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