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imboccatura conforme a noi o al cavallo?

 
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Melys
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MessaggioInviato: Mar Apr 13, 2010 20:55    Oggetto: imboccatura conforme a noi o al cavallo? Rispondi citando

Gentile Colonnello, è da un pò di tempo che faccio questa riflessione.
Esistono un'infinita varietà di imboccature, utili o meno, severe, o meno, docili, o meno, pronte a tappare i buchi che un cattivo addestramento ha creato.
Ora. Io ho sempre creduto che allo scopo di montare ne bastassero veramente poche. Filetto. O morso e filetto. punto. Nella monta inglese.
Poi c'è il vaquero, o il minorchino per le monte iberiche.
o quello americano.
Ho anche sempre creduto che con un semplice filetto uno possa fare un'infinità di cose, rimanendo nell'ambito della buona equitazione.
Non ho però mai avuto astio verso imboccature forti, perchè credo che in una buona mano possano essere utilizzate senza fare danni.
Ma è davvero così sbagliato utilizzare un'imboccatura conforme al cavallo e non portare il cavallo ad accettare un'imboccatura conforme a noi? Ogni tanto credo sia un pò come indossare dei pantaloni di un modello piuttosto che di un altro. Molti di noi si trovano bene con la vita alta, o bassa, con la gamba dritta o a zampa d'elefante e così via.
Non può essere così anche per l'imboccatura? (Parto dal presupposto che chi monta ha una mano più che buona). Non è possibile che un cavallo dia il meglio di sè con un'imboccatura "che si sceglie lui"?

Arrivo alla parte personale.
Ho un puledro di 4 anni, avviato al dressage ed all'alta scuola, al quale, grazie al cielo, gli si può mettere in bocca davvero di tutto che rimane sempre leggero e collaborativo.
In genere monto in filetto, o in briglia, ma è passato anche dal pelham.
Lo si può montare anche senza niente, con una corda al collo. Vuol dire che il suo addestramento è più che buono, fino a questo punto per lo meno.
Il problema è che lui tende ad abbassare tantissimo l'incollatura e la testa, arrivando a incappucciarsi e a pesare parecchio. anche senza che ci sia contatto. Lo fa ogni tanto. Ma lo fa.
Una volta alla settimana viene lavorato col fascione portoghese (quello di Nuno Oliveira, per intenderci) che lo ha aiutato tantissimo a tirar su l'incollatura e a portar sotto il posteriore. L'altro giorno ho provato a mettere il filetto Baucher e morso, su consiglio si Moyersoen, e apriti cielo! Cavallo leggero, riunito quando richiesto, bellissimo da montare.
Ieri ho rimesso il filetto normale, ed era un continuo correggere.

Quindi mi chiedo. è così sbagliato considerare imboccature diverse dalle "solite"?
Secondo lei, che lavoro andrebbe fatto per evitare il suo pesare sulla mano?
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Melys
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MessaggioInviato: Mer Apr 14, 2010 18:30    Oggetto: Rispondi citando

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Melys
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MessaggioInviato: Ven Apr 16, 2010 09:25    Oggetto: Rispondi citando

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Col. Paolo Angioni
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MessaggioInviato: Sab Apr 17, 2010 22:59    Oggetto: Riflessioni Rispondi citando

Caro Melys,

ha ragione: è dal 13 aprile che ha posto la domanda. Mi scuso. Risponderò domani. Abbia pazienza. Se dovessi dimenticare, insista. Grazie.
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Melys
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MessaggioInviato: Dom Apr 18, 2010 00:02    Oggetto: Rispondi citando

La ringrazio molto.
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Melys
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MessaggioInviato: Lun Apr 19, 2010 20:20    Oggetto: Rispondi citando

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Melys
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MessaggioInviato: Mar Apr 20, 2010 13:44    Oggetto: Rispondi citando

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Melys
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MessaggioInviato: Mer Apr 21, 2010 17:48    Oggetto: Rispondi citando

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Dida89
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MessaggioInviato: Gio Apr 22, 2010 15:22    Oggetto: Rispondi citando

scusate se mi intrometto Very Happy

Vorrei portare la mia esperienza:una cavalla che monto è una mezzo sangue: papà purosangue e mamma svedese.
Ha un fisico cosi: schiena lunga, collo dritto, testona. Ha un piccolo problema: con il semplice filetto non si scioglie, non masctica, non si decontrare, le flessioni (ne ho fatte a migliaia Laughing ) non la aiutano. La mia maestra mi ha detto che lei è cosi... da notare che certe volte mi sembra che con la bocca è leggera ma è come se se la sua testona pesasse verso il basso (da notare che gli altri cavalli della scuderia sono dei burri in bocca e leggerissimi). La sensazione di leggerezza la si ha quando si incappuccia ( lei non è stata mai montata in rollkur o altro). Non fa difese in bocca (ad esempio ci si puo' appendere alla è molto pigra.
Primo punto: il suo fisico non la aiuta e con il filetto diventa leggera solo quando è montata molto lunga (es distensione).

Pero' c'è un particolare: se montata con una leva (es morso o pelham) diventa leggerissima e il contatto fantastico.
Per cui anche io sono dell'idea che certe imboccature (se usate da mani coscenti) possono aiutare nel lavoro. Meno sono convinta invece di redini di ritorno ecc...
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Col. Paolo Angioni
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MessaggioInviato: Gio Apr 22, 2010 21:33    Oggetto: Imboccatura Rispondi citando

Caro Melys,

mi è stato insegnato, fin da ragazzo, da illustri maestri che l'imboccatura più dolce (ovviamente la dolcezza dipende, prima di tutto, dalla mano del cavaliere), come fattura, è il filetto snodato, con cannoni (dove appoggiano alla commessura delle labbra e alle barre) del diametro di circa cm 2, più sottili allo snodo che appoggia sulla lingua. Si inizia il puledro con il filetto. In qualsiasi paese io sia andato ho sempre visto usare per l'addestramento e l'impiego del cavallo giovane il filetto, paesi latini, di lingua inglese o germanici. Anche con i cavalli avviati all'equitazione accademica (rettangolo). Tutti i maestri esteri che ho frequentato hanno usato il filetto, il più semplice. L'unica differenza: con o senza stanghette o traversini.

In una scuola organizzata per l'equitazione accademica, come sono la Spanische Reitschule e il Cadre Noir, quando il cavallo ha formato una bella incollatura, quando la testa è sostenuta (non dalle mani del cavaliere), quando è obbediente agli aiuti in qualsiasi movimento di bassa ed alta scuola, allora, nelle presentazioni, il cavallo viene montato in briglia. A Vienna non esistono altre imboccature se non il filetto e la briglia. Idem a Saumur.

Nell'equitazione sportiva (salto e campagna) la situazione cambia, perché la componente nervosa (la voglia di andare a saltare), che si traduce nel tirare più o meno le mani del cavaliere, che non esiste nel cavallo accademico, perché non c'è un oggetto esterno (l'ostacolo) che influisce sul sistema nervoso del cavallo, rende più o meno forte il cavallo che, se non è stato addestrato bene e completamente agli aiuti, tira la mano, irrigidisce il collo, abbassa la testa, la alza, la piega di lato (se è asimmetrico). Allora il cavaliere, o per mancanza di tempo per correggere con l'addestramento o per incapacità di farlo, ricorre a soluzioni momentanee o di emergenza, fittizie e spesso illusorie, rappresentate dai vari tipi di imboccatura ai quali sono attribuite qualità miracolose. Perché, per lo più, vengono viste usate da cavalieri sulla cresta dell'onda, capaci, che rendono miracolosa l'imboccatura non per le qualità dell'imboccatura, ma per l'abilità delle loro mani comandate da una sensibilità eccellente.

Torno all'equitazione sportiva. Per esempio (personale): in campagna, in un cross, con un cavallo che tira si ricorre a una imboccatura con barbozzale (quindi con una leva). Per esempio il morsetto spagnolo, perché consente di controllare il cavallo con una sola redine, oppure il pelham, anch'esso per via di una sola redine. Posso dirle che ho montato nel cross di un completo internazionale (Monaco di Baviera 1963) un cavallo tiratore con la briglia, quattro redini. Non fa poi grande differenza con un po' di abilità.

Poi ci sono i casi particolari. Per esempio i cavalli che passano la lingua sopra il ferro. Personalmente (me ne sono capitati pochi) risolvevo con la paletta. Deve tenere presente che noi, cavalieri militari o cavalieri temporaneamente civili perché prestati alla FISE, montavamo tanti diversi cavalli provenienti da altri cavalieri, quindi con modi di andare di cui non eravamo personalmente reponsabili, e dovevamo rimediare velocemente, perché dovevamo uscire in concorso. Allora si cercava l'imboccatura più adatta non al cavallo, ma al cavaliere, quella che permetteva l'impiego più rapido ed efficace del cavallo. Ma, al di fuori di filetto, briglia, morsetto spagnolo, centauro, filetto elevatore (che non eleva un bel niente, ma rende più forte l'azione delle mani del cavaliere), non si andava.

Naturalmente il commercio (una volta non esisteva la pubblicità di imboccature sulle riviste di equitazione, non esistevano neppure le riviste. Nel mezzo secolo e più di vita de Il Cavallo Italiano, la rivista prima della Società pel Cavallo Italiano, poi della FISE, non c'è una sola pubblicità relativa a oggetti di selleria. E non esisteva Internet) ha complicato (certamente non facilitato o migliorato) la situazione. Il pensiero dominante è che è l'imboccatura che risolve la situazione.

Siamo tornati indietro di cinquecento anni. Nel libro di Federico Grisone, Gli ordini di cavalcare (Napoli 1550), alla fine del testo ci sono 50 tavole (una per ogni pagina, quindi 50 pagine, che si chiamano carte) di imboccature che vanno dal "cannone" alla "scaccia" al "mellone poco più tondo" al "mellone con dui falli" al "mezzo cannone svenato a collo d'oca con la Pizzetta" al "chiappone colle olive che generalmente corregge e agiusta più del Chiappone coi Meloni lisci" al "mezzo pe di gatto con i peri". Eccetera. Tutte imboccature con barbozzale, nessuna esclusa. Cinquanta nomi diversi. La fantasia degli antichi era superiore alla nostra. Partivano dal principio che ogni cavallo vuole la sua imboccatura. I "brigliari" (il loro nome) del tempo erano artisti.

Grisone non è l'unico a dedicare tanta parte del suo libro alle imboccature. Per tutti gli autori antichi l'imboccatura era importante e faceva la differenza nel modo di andare del cavallo.

Credo, per averlo imparato da veri maestri, che oltre il filetto e il morso e filetto o briglia non ci sia bisogno d'altro. La briglia è straordinaria. Può essere leggera come il più leggero dei filetti quando le redini del morso non sono tese. Consente di ottenere risultati che con il semplice filetto o sono impossibili o sono più difficili o richiedono molto più tempo. Risolve difficoltà che il filetto non consente di risolvere. Caprilli abolì giustamente la briglia (che era l'imboccatura d'ordinanza) perché aveva constatato quali danni provocava nelle mani di reclute di cavalleria che a diciotto anni imparavano a stare in sella.

Poi ci sono i gusti personali, che talvolta fanno dare a un'imboccatura il nome del cavaliere che l'ha usata. Un tempo il morsetto spagnolo era chiamato Goyoaga, perché lo usava e si diceva l'avesse inventato il grande cavaliere spagnolo Paco Goyoaga.

Poi c'è il commercio: quando una sella o un'imboccatura portano il nome di un cavaliere conosciuto, si vendono di più.

Il lavoro di addestramento più immediato che si può fare per tentare di correggere il cavallo che abbassa la testa e inoltre si incappuccia sono le transizioni ripetute ... all'infinito dal trotto al passo all'alt alzando le mani e avanzandole verso le orecchie ogni volta che il cavallo vuole abbassare la testa e si incappuccia.

Sperando che abbia successo. Il che non è certo. Occorre una certa manicatura. Intervengono contemporaneamente gli aiuti, mani e gambe.
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Melys
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MessaggioInviato: Gio Apr 22, 2010 22:40    Oggetto: Rispondi citando

La ringrazio per la risposta, gentile Colonnello.
Quindi insisito nel montare con il filetto semplice alzando ed avanzando le mani ogni volta che il cavallo va dietro alla mano?
Avrei un'altra precisazione da fare, ricollegandomi alla mia domanda precedente.
Ho montato qualche cavallo che per sfuggire all'azione della mano si incappucciava, e la sensazione sulla mano è di "leggerezza" (finta) perchè appunto il cavallo evita il contatto.
Il mio cavallo non fa così, è come se ogni tanto gli cedesse la testa e gli cadesse e non avendo sufficiente redine da portare il naso in avanti, lo porta indietro ma il contatto c'è eccome. Anzi, pesa anche fin troppo.
E, ripeto, non lo fa spesso. Succede ogni tanto ed in genere poco prima della fine del lavoro.
Può essere stanchezza? Non è che lavori poi tanto, diciamo che monto 40 minuti se proprio va per le lunghe ogni due giorni circa, a volte più spesso, ma mai di durata maggiore.
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Col. Paolo Angioni
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MessaggioInviato: Ven Apr 23, 2010 00:01    Oggetto: Stanchezza Rispondi citando

Cari Melys,

se ho letto bene, il suo cavallo non lavora. Si stanca subito perché non lavora, perché non è allenato. Prima di ogni tecnica, delle azioni delle gambe e delle mani, deve esserci l'allenamento. Il cavallo deve essere un atleta, deve avere forza e voglia di lavorare. La voglia di lavorare viene soltanro con il lavoro e con la fatica. Meno fatica, più presto si stanca, meno ha voglia di lavorare. Il cavallo deve essere tirato (niente grasso), con fiato e resistenza. Deve essere insomma un cavallo da lavoro. Se lei monta il cavallo non più di 40 minuti, e non sempre, ogni due o tre giorni, lo sta condannando a morte.

Inizi a mettere a posto il corpo, il fisico del cavallo, il motore, la macchina. Inizi ad aumentare i tempi di movimento tutti i giorni e arrivi progressivamente a trottare almeno un'ora tutti i giorni. I cavalli, meno lavorano, più si impigriscono, perché perdono energia, di conseguenza la voglia.

Non faccia il lavoro che le ho indicato prima. Non serve.

A giorni alterni metta il cavallo alla corda, lo faccia trottare almeno un'ora alle due mani, i primi giorni mettendolo al passo per qualche minuto ogni quarto d'ora di trotto. Poi, poco per volta, diminuisca gli intervalli di passo come durata. Ma il cavallo deve trottare con l'incollatura distesa completamente e la testa sotto l'orizzontale. Allora inccomincerà a impegnare i posteriori, ad avanzarli sotto il corpo. E farà la muscolatura per sostenere il collo e la testa.

Quelle che ho esposto sopra sommariamente sono le leggi dell'allenamento. Compri del dottor Luxardo Medicina sportiva (Edizioni equestri) o Conosciamo il cavallo (Edagricole), più facile da trovare, e legga, anzi studi. Troverà molte indicazioni utili.

Se non fosse convinto della verità di quello che le ho scritto o il tutto non fosse chiaro, mi scriva e spiegherò di più e meglio.
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Melys
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MessaggioInviato: Ven Apr 23, 2010 09:40    Oggetto: Rispondi citando

è stato chiarissimo, la ringrazio!
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