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..le prime figure: a che età?

 
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DivinityOfDarkness
Cavallo


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MessaggioInviato: Dom Apr 12, 2009 23:05    Oggetto: ..le prime figure: a che età? Rispondi citando

Buonasera Colonnello...
Spero abbia trascorso una serena Pasqua ...e già che ci sono avrei un quesito da porle.

Non saprei bene dove collocare questa mia domanda, ho scelto "equitazione accademica" perchè l'argomento è affine al dressage francese, all'addestramento italiano..quello che per traslazione, in monta western, è chiamato reining.

Ho già posto il quesito nella sezione "Monta Western", ma avrei bisogno di una risposta più "al modo del Colonnello".

Ebbene, ho bisogno del suo aiuto perchè venerdì ho visto all'opera una puledrotta di 3 anni che faceva spin, stop e cambi di galoppo in maniera abbastanza fluida e, informandomi sull'addestramento ricevuto dalla cavalla, ho saputo che han iniziato a lavorarci su quando la cavalla aveva si e no 10 mesi.

In pratica il lavoro alla corda è iniziato verso i 10-12 mesi e il lavoro montato verso i 15-18 mesi.
Lavoro che mi è stato assicurato esser stato 'leggero'..a giorni alterni magari, 'solo' 20-25minuti massimo per volta.
L'addestramento 'intensivo' inizia verso i 30 mesi compiuti, visto che la gara 'più importante e più pagata in Italia' è il futurity, cui i cavalli partecipano all'età di 3 anni.

Le chiedo dunque se non è un po' prestino...
E' vero che i quartr horse sono cavalli che crescono e si sviluppano molto presto, ma mi saprebbe dire qualcosa, Colonnello, basandosi sulla sua esperienza?

I cavalli che han avuto un addestramento 'precoce' (parlo di lavoro montato) han avuto noie fisiche in futuro?

Vede, io credo che 30minuti alla corda al passo e poi in seguito gradualmente alle altre andature non possa far che bene a un puledro, visto che anche da libero in paddock o al pascolo fa movimento...
Mi sembra anche che un addestramento da 'prova d'addestramento' non sia gravoso tanto quanto l'addestramento al salto ostacoli..

Ho letto spesso che lei consiglia di lasciar tranquillo e in pace il puledro fino al compimento del terzo anno d'età..ma si riferiva solo al salto ostacoli? Le chiedo dunque di darmi il suo punto di vista generale sul lavoro di addestramento che le ho enunciato prima (corda a 10-12 mesi / montato da 15-18 mesi).
Addestratore di circa 80kg occhio e croce.


Grazie mille e perdoni la mia logorroicità.
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Col. Paolo Angioni
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MessaggioInviato: Dom Apr 12, 2009 23:32    Oggetto: A che età Rispondi citando

Cara Div,

temo che quella "puledrotta" durerà poco o molto poco. I quarter sono cavalli come gli altri. Sono soggetti come gli altri a formelle, schinelle, vesciconi, in generale alle lesioni che avvengono in un corpo non ancora formato. Altro non c'è da aggiungere.
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cicciolaz
Cavallo


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MessaggioInviato: Dom Apr 12, 2009 23:52    Oggetto: Rispondi citando

e' vero, dubito che ci siano tanti quarter horse ''longevi'' in circolazione.
inoltre e' destino comune a tutti i cavalli s.i. letteralmente spremuti nella stagione degli esordienti a quattro anni che a causa del lavoro precoce e logorante a stento riescono a fare le cat. debuttanti a cinque anni!!!! e poi?....... rotti e spariti nel nulla.........

p.s. auguri al Colonello ed a tutti gli amici del forum.
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DivinityOfDarkness
Cavallo


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Località: Paddock con Capannina ^_^

MessaggioInviato: Lun Apr 13, 2009 00:03    Oggetto: Rispondi citando

...allora finchè ci saranno gare con alti montepremi o senza, ma che prevedono "l'uso" di puledri, ci saranno 'idi0ti' che demoliranno i cavalli solo per...soldi.

Ma non è che queste gare servono per avere il massimo rendimento in denaro, abbassando nel contempo al minimo il costo di mantenimento del cavallo?
Cioè..io mantengo il puledro fino a 30 mesi, poi lo mando in gara, magari vinco e mi tengo il cavallo come riproduttore..oppure lo rivendo e ci rifaccio dei gran soldi.

..e anche se non vincesse, lo rivendo e, poichè ha già fatto gare o comunque è addestrato e giovane, lo posso vendere ad alto prezzo, recuperando il poco costo del mantenimento sostenuto sino ad ora.

Ho scoperto l'acqua tiepida? Forse sì ne?

Ma allora PERCHE' non si vietano certe cose, visto che a rimetterci sono sempre i cavalli?
Senza contare che si va anche a inquinare la cultura equestre...
Cioè, io posso venir qui a chiedere, ma per ogni persona che viene e chiede, ce ne sono mille che si fidano dei trainer e per le quali sarà NORMALE vedere un cavallo sfruttato sin da prima dello svezzamento!

Ci starebbe un'imprecazione..
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Col. Paolo Angioni
Moderatore


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MessaggioInviato: Lun Apr 13, 2009 11:29    Oggetto: A che età Rispondi citando

Un po' di storia.

L'Ente Nazionale Cavallo Italiano, presieduto dal generale Carlo Giubbilei, lo stesso che, capitano, scrisse il libro Caprilli, vita e scritti, nel 1950 istituì il Premio Nazionale di Allevamento per cavalli nati nel 1946, cioè per cavalli di quattro anni e mezzo, dal momento che il Premio si svolgeva (a Roma, campo ostacoli di Villa Borghese) a fine ottobre, primi di novembre.

Il Premio era stato istituito per aiutare l'allevamento del cavallo da sella italiano danneggiato dalla Riforma agraria del 1950 che aveva soppresso "i pascoli necessari alle aziende per l'allevamento brado e semibrado" (Giubbilei), rischiando "la quasi soppressione degli allevamenti" (Giubbilei).

Nel 1951 si iscrissero al Premio 27 soggetti e parteciparono in 19. Il numero fu giudicato un successo.

Il Premio era una "prova di modello e attitudine" ed era giudicata da una giuria composta da veterinari e riconosciuti uomini di cavalli. I giudizi erano tre, espressi in punti da 0 a 20, e riguardavano: tipo e conformazione, attitudine, sangue.

La prova di attitudine consisteva in un breve lavoro in piano a volontà, seguito dal salto di alcuni piccoli ostacoli, appunto per giudicare l'attitudine del cavallo sportivo.

Già fin dall'istituzione del Premio era evidente l'anomalia che il giudizio vertesse anche sull'attitudine al salto, come se tutti i cavalli nati in Italia fossero destinati al salto e dovessero saper saltare. Ma c'è da aggiungere che allora, in Italia, le prove nel rettangolo ("dressage") non esistevano, se non per il Saggio delle Scuole e per i pochissimi completi (uno solo nel 1951) che si svolgevano in Italia.

L'errore madornale - a parer mio - fu commesso quando la prova di attitudine al salto (attitudine che si può valutare anche su un ostacolo di 50 cm) divenne una vera e propria categoria di salto con altezza che superava il metro e quando fu abolito il giudizio a favore della classifica in base alle penalità agli ostacoli.

Il Premio allevamento aveva finito di essere una prova di modello e attitudine, e divenne una prova di salto. Gli allevatori e i proprietari, per classificare i propri cavalli, iniziarono a far saltare puledri di tre anni, non ancora formati e non ancora addestrati convenientemente in piano. A far saltare: bene o male poco importa. Non tutti gli allevatori sapevano come fare correttamente. E siccome l'idea più diffusa era che si impara a saltare saltando e siccome l'importante per andare a premio era superare senza errori il metro e venti, così iniziò l'errore, lo dice il buon senso, che ha provocato un danno.

Tranne le dovute eccezioni, naturalmente. Per esempio: i cavalli allevati dai fratelli Morese (Merano, Posillipo, Fiorello, eccetera), da subito in buone mani, sono diventati campioni. Ma gli altri?
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DivinityOfDarkness
Cavallo


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MessaggioInviato: Lun Apr 13, 2009 22:10    Oggetto: Rispondi citando

...mah...

Sa una cosa, Colonnello? E' che più ci penso e più conosco il mondo dell'equitazione nel suo insieme, più mi fa accapponare la pelle.

Quello del cavallo "usa e getta" mi sembrava più un discorso legato all'ambiente degli ippodromi, in cui il cavallo inizia a correre a 2 anni con documenti anche "taroccati" e se vince ok, sennò pace, diventa bistecche o lo si svende. Tanto di perdita di soldi non se ne ha, perchè il cavallo ha mangiato "aggratis" per poco tempo.

E' triste, perchè mi sembra che l'equitaione debba essere uno sport "con un cavallo", non "sfruttando" un cavallo.


Ma poi perchè la "prova di modello ed attitudine" s'è girata e rigirata fino a diventare una categoria di salto? Mah..
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cicciolaz
Cavallo


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MessaggioInviato: Lun Apr 13, 2009 23:02    Oggetto: Re: A che età Rispondi citando

Col. Paolo Angioni ha scritto:

Tranne le dovute eccezioni, naturalmente. Per esempio: i cavalli allevati dai fratelli Morese (Merano, Posillipo, Fiorello, eccetera), da subito in buone mani, sono diventati campioni. Ma gli altri?


Colonnello credo che la storia si ripeta....purtroppo.....
le dovute eccezioni ci sono, peccato che siano sempre troppo poche,
ci sono pochissimi allevamenti in italia che hanno speso fior di milioni di euro per l'acquisto di fattrici dalla genealogia importantissima, hanno scelto i migliori stalloni dei principali stud books europei per produrre puledri al top e poi.......

mancano le mani buone, mancano i preparatori che li valorizzino, i circuiti unire sono trappole per i puledri che invece di acquistare fiducia, si spaventano e si disgustano sui salti, i costi per la partecipazione ai concorsi sono alti e per troppi allevatori e cavalieri bisogna tirare le gare per far rientrare almeno i soldi del gasolio del van.....e alla fine i migliori che fanno?

iscrivono i puledri agli stud book in francia, germania ed olanda dove li ''ci capiscono tutti di piu' ''...per essere sintetico..... e piano piano portano li anche le fattrici producendo direttamente all'estero.

morale della favola?
ma della valorizzazione seria del sella italiano qual'e' il destino?
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Col. Paolo Angioni
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MessaggioInviato: Ven Apr 24, 2009 00:02    Oggetto: A che età? Rispondi citando

Caro Cicciolaz,

sa quando è iniziata la crisi dell'allevamento del cavallo italiano? Con la fine della Cavalleria a cavallo che dava da vivere a centinaia di allevatori, perché gli allevamenti governativi non bastavano per soddisfare le esigenze delle armi a cavallo (cavalleria e artiglieria). Tra i molti cavalli per la truppa uscivano anche cavalli di qualità. Poi con la riforma agraria (1950) che ha tolto il terreno necessario per far crescere bene i puledri. Poi quando a capo dell'E.N.C.I. non ci sono più stati uomini o allevatori competenti. Poi il disinteresse dei governi del dopo guerra e successivi che hanno ignorato che l'allevamento equino era un bene economico che avrebbe impedito l'uscita dall'Italia di tanta moneta. Faccia un po' un calcolo approssimativo di quanti soldi sono usciti e continuano a uscire dall'Italia per l'acquisto di cavalli esteri.

Ma è soprattutto la mancanza di una direzione competente il male dell'Italia.

Alla fine della Seconda guerra mondiale l'allevamento della Germania era completamente distrutto. Un uomo molto competente, il dottor Gustav Rau, messo a capo dell'organizzazione degli allevamenti tedeschi, ha rimesso tutto in piedi velocemente. Non solo: ha prodotto non un quadrupede, ma un cavallo per lo sport, di un tipo in cui l'addestramento necessario fosse ridotto al minimo (pensi al tempo che si perde per mettere a posto un'incollatura mal fatta oppure ai guai che un'incollatura mal fatta apporta nell'impiego del cavallo) e ha così prodotto un cavallo quasi perfetto.

Anche la Federazione, con una politica (o assenza di politica) inadeguata e con regolamenti mal concepiti ha fatto la sua parte. Perché occupano posti in cui occorre competenza persone stimabilissime ma incompetenti.

Il nostro futuro? La buona stella. L'allevatore geniale, come lo sono stati i fratelli Morese.
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cowgirl83
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MessaggioInviato: Dom Set 13, 2009 21:47    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
temo che quella "puledrotta" durerà poco o molto poco. I quarter sono cavalli come gli altri. Sono soggetti come gli altri a formelle, schinelle, vesciconi, in generale alle lesioni che avvengono in un corpo non ancora formato. Altro non c'è da aggiungere.


Citazione:
e' destino comune a tutti i cavalli s.i. letteralmente spremuti nella stagione degli esordienti a quattro anni che a causa del lavoro precoce e logorante a stento riescono a fare le cat. debuttanti a cinque anni!!!! e poi?....... rotti e spariti nel nulla.........


Il problema è sicruamen te comune alla mw e inglese. Comunque sia, io non ho mai visto cavalli da reining rovinati a tal punto. Certo, sta al cervello di chi li addetsra e monta ad un certo punto fermarsi.

Citazione:
Sa una cosa, Colonnello? E' che più ci penso e più conosco il mondo dell'equitazione nel suo insieme, più mi fa accapponare la pelle.


Non esageriamo. Dipende da come ti accosti al cavallo.
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SAN PAOLO
Cavallo


Registrato: 17/06/09 15:31
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Località: OLEVANO ROMANO

MessaggioInviato: Mer Set 16, 2009 08:19    Oggetto: Rispondi citando

Una domanda a cui vorrei tanto avere risposta.
Ma che fine hanno fatto gli allevamenti dei Persani o dei Salernitani?
Perchè, non esiste più una cultura del cavallo "militare" italiano, è solo il frutto di una scriteriata politica allevatoriale, della cecità dei nostri comandi o di che altro?
Beati i tempi di Carlo III° di Borbone...
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DayDay
Cavallo


Registrato: 23/10/08 15:43
Messaggi: 6827
Località: Prov. Bologna

MessaggioInviato: Mar Set 22, 2009 14:51    Oggetto: Rispondi citando

SAN PAOLO ha scritto:
Una domanda a cui vorrei tanto avere risposta.
Ma che fine hanno fatto gli allevamenti dei Persani o dei Salernitani?
Perchè, non esiste più una cultura del cavallo "militare" italiano, è solo il frutto di una scriteriata politica allevatoriale, della cecità dei nostri comandi o di che altro?
Beati i tempi di Carlo III° di Borbone...

Anni fa i persani venivano allevati nell'allevamento "di Luriano" tra le province di Siena e Grosseto (lo conosco perchè ho una casa a poca distanza) ma adesso non so se è ancora attivo....
I Salernitani si trovano più facilmente, un mio amico ne ha uno che proviene da un allevamento di Messina.
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