Registrato: 28/11/05 15:51 Messaggi: 116 Localitŕ: novi di modena
Inviato: Mer Feb 22, 2006 21:26 Oggetto: sta diventando un circolo vizioso
ciao a tutti voi, io avrei una proposta da fare a tutti quelli che leggono questo forum (io vorrei dire che quando si trova un topic che non interessa, o troppo provocante, non rispondete, non date motivo di repliche da bambini dell'asilo.
la cosa migliore è quella di passarci sopra e fregarsene), altrimenti nasce un circolo vizioso dove non ci si salta più fuori.
scusate il mio intervento un po brusco, ma tutti i giorni leggo il forum e cè qualcuno che si battibecca con l'altro, non siamo mica all'asilo spero!. ciao a presto.
[quote="muriel"]No No. Fidati degli occhi . Io ho l'impressione che qualcuno ci stia studiano per fare una ricerca in psicologia.Hai presenti i topini.....bianchi.....????
Mu[/quote]
... certo che tu vedi cose bianche dappertutto.. prima gli "omini", ora i "topini" ...........
Registrato: 27/11/05 16:35 Messaggi: 3908 Localitŕ: Saccolongo city (Padova)
Inviato: Mer Feb 22, 2006 21:29 Oggetto:
leomax hai perfettamente ragione ma magari topic che all'inizio non ti interessano ma che poi, con l'OT, ne vien fuori qualcosa che ti interessa di piĂą e allora ti decidi a scrivere...
Ma che bravi !!! quando non si è interessati o non si è qualificati non si risponde...io faccio sempre così...così si deve fare...così sto dicendo da una mesata: - o si risponde a tema o non si interviene...non siete obbligati...ad esempissimo: - perchè questa discussione in questo topic ??
Che [*CENSURA*] c'entra col tema tutto quello che dite ??
[*CENSURA*]....e' un verbo? un'aggettivo?un sostantivo?un predicato verbale'..... oppure e' l'unica cosa che il tuo unico neurone riesce a produrre?
Se si inizia ogni frase con un torpiloquio e che m' importa se Camilleri lo ha sdoganato.... parto dal presupposto che chi lo utilizza per enfatizzare il proprio pensiero..... ha poco o nulla da trasmettere!!!
paola
Il vostro intevento, si presta ad una risposta ad alto grado di "sfottò" .
Ma dato che siete delle Signore, reprimo il mio spirito goliardico licenzioso e malgrado abbia "un solo neurone"...capisco oh se capisco !!
Come vede - gentile lili - è finita benissimo, basta capirsi e sopratutto spostare la materia del contendere perchè è quasi sempre OT.
Anche questo topic, mi pare, sia derivato da un'altro per la medesima ragione.
Ho ripreso quest'argomento perchè mi è sembrato che ci sia - in generale - una visione uomo/cavallo eccessivamente idillaca.
"Per puro caso", ho una piccola esperienza in merito e qualcosina ho visto: - cose belle, gratificanti, entusiasmanti ma anche penose, drammatiche a volte tragiche.
Parlavamo dell'aggressività equina, a parte l'attacco della fattrice che "difende" il suo redo, cosa abbastanza comune, mi è capitato di essere testimone diretto o indiretto di "aggressioni cavalline" a volte "letali".
Una volta ne sono stato vittima...me la sono cavata (in maniera singolare) ma l'episodio più "sanguinario" che mi capitato sotto gli occhi, ha visto come protagonista un pony sì proprio così un pericolosissimo nanerottolo un maligno piccoletto.
Se avete esperienze di questo genere sarebbe bello condividerle.
Uno delle mie convinzioni è che se i post sono troppo lunghi nessuno li legge...io non li leggo mai: non ci riesco...dunque chiudo, a domani.
Per puro caso”, tempo fa, mi dedicai all’allevamento di cavalli, i risultati economici furono - naturalmente - disastrosi. Ma tra le altre cose mi capitò l’episodio che ho promesso di raccontare.
Apro una “parente”: - in questo, come in un altro episodio nel quale fui io stesso la vittima dell’attacco, i cavalli erano: maschi, nati in casa, cresciuti e coccolati come cagnolini da persone entusiaste ma incompetenti e probabilmente avevano esteso l’imprinting alla specie umana..
Rigoletto, questo era in nome del pony, era un bellissimo soggetto: la testa araba, la coda e la criniera foltissime, pezzato di razza Shetland.
Il suo proprietario – un facoltoso avvocato - aveva da molto tempo la mamma come compagnia-come "giocattolo" per i suoi figli, allora bambini.
La nascita del puledrino, fu accolta come un grande evento da tutto il clan familiare.
Però, col puledro, una volta cresciuto cominciarono i problemi, fu loro consigliata la castrazione…non se ne parlava nemmeno: ai loro occhi era un atto di barbarie.
Allora fu tenuto ancora lì in villa per qualche tempo, poi, i problemi divennero seri e fu affidato ad un signore anziano che cercò di attaccarlo al calessino e lo tenne per alcuni anni.
Questo signore, per sopraggiunti problemi di salute, ritornò l’animale al proprietario che a questo punto venne da me e mi chiese di prendere l’animale ed usarlo come stallone.
Accettai di buon grado, feci anche preparare una “buca” nella quale sistemavamo le giumente di taglia...ottenemmo pertanto dei “mezzi-cavalli” veramente carini oltre naturalmente ai ponies dall’accoppiamento in purezza, Rigoletto diventò molto ricercato dagli allevatori della zona, ma c'erano dei problemi...eccome se c'erano !!
Rigoletto, si sentiva un essere umano o forse credeva che gli umani fossero null’altro che cavalli a due zampe.
Dunque ci trattava come se tutti noi fossimo sue femmine, la cosa migliore che ci potesse capitare è che ci mordicchiasse insistentemente, a volte strappava i vestiti una volta afferrò – a tradimento - “una tettina” di mia nipote (Andrea proprio lei) che allora aveva 12/13 anni le procurò un grosso ematoma che dovette poi essere in seguito operato.
Da allora Rigoletto fu messo in un recinto particolare, lo stalliere - Ignazio - entrava “nel suo territorio” sempre armato di un bastone.
Attenzione, Rigoletto non veniva picchiato o minacciato d’abitudine ma se si entrava dentro il suo recinto senza bastone si avvicinava e cercava di mordere o mordicchiare.
Naturalmente era stato punito quando mordeva ed aveva capito che il bastone faceva male ma aveva realizzato - fraintendendo - che non era punito per i morsi…probabilmente aveva così schematizzato: bastone niente morsi: - senza bastone morsi a volontà (sic!)
Pertanto era necessaria la presenza del bastone anche quando lo si usciva per la monta.
Col tempo, bastava avere in mano una qualsiasi cosa per inibirgli l’istinto mordace; anche una cinghia o un pezzo di canna assolutamente inoffensivo, poteva servire allo scopo.
Venne - per me - il tempo di lasciare quell'attivitĂ , Ignazio fu sostituito da un giovane tunisino che fino ad allora si occupava saltuariamente della campagna.
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Ogni problema di rallentamento dovrebbe essere ora definitivamente risolto.
oppure e' l'unica cosa che il tuo unico neurone riesce a produrre?
...penso che qui non finisce bene... 
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