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Come Rallentare e cadenzare il trotto
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milly
Cavallo


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MessaggioInviato: Gio Ago 19, 2010 14:07    Oggetto: Come Rallentare e cadenzare il trotto Rispondi citando

Avevo già postato questo topic fa non ho ricevuto nessuna risposta spero che adesso andrà meglio...lo ripropongo in tecnica equestre perche mi sembra piu giusta.Comunque volevo sapere...

BuonGiorno sig.Colonnello... volevo chiederle come bisogna fare per rallentare e cadenzare il trotto del cavallo,siccome la cavalla che monto ha un trotto non regolare cioè tende sempre ad aumentare velocità...spero lo riesca a leggere Grazie
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demergazziba
Cavallo


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MessaggioInviato: Gio Ago 19, 2010 14:25    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Milly, questa è la sezione del Colonnello e quindi non so se è lecito intervenire.
Io non ho grande esperienza, ma posso dirti come faccio io:

- inforco bene la sella, talloni bassi.
- Sposto il mio peso leggermente indietro
- trattengo il cavallo tramite le redini.
Contemporaneamente mantengo l'impulso, stringendo i polpacci, per non scendere al passo.
Quando il cavallo rallenta, impegnado il posteriore e scendendo con l'incollatura, allento subito la tensione delle redini.

Spero di esserti stata utile...
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demergazziba
Cavallo


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MessaggioInviato: Gio Ago 19, 2010 14:28    Oggetto: Rispondi citando

ah... e ovviamente, quando il trotto rallenta, oltre a non trattenere piu' in bocca tolgo anche la pressione dei polpacci... Very Happy
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milly
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MessaggioInviato: Ven Ago 20, 2010 01:03    Oggetto: Rispondi citando

Grazie mille ogni aiuto è sempre utile proverò e ti farò sapere grazie ancora e ciao
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Col. Paolo Angioni
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MessaggioInviato: Ven Ago 20, 2010 22:32    Oggetto: Rallentare l'andatura Rispondi citando

Cara Milly,

spero possa fare da sola quello che le consiglio. E' un lavoro utile, interessante e anche divertente.

Deve cominciare da capo e dare l'addestramento che tutti i puledri o i cavalli che iniziano il lavoro per diventare cavalli da sella dovrebbero ricevere. Purtroppo questo addestramento preliminare è ignorato. Si monta in sella e si inizia ad addestrare usando gambe e redini che il cavallo non ha la più pallida idea di cosa siano e di cosa significhino.

Prepari la cavalla, sella e filetto. La prenda a mano e cammini al suo fianco sinistro all'altezza della sua testa. Tenga le redini con la mano destra divise dal dito indice a circa cm 10 dalla barbozza e la fibbia di unione delle redini nella mano sinistra. Per partire al passo si muova in avanti e contemporaneamente dia lo schiocco della lingua. Percorra una decina di metri e poi alt rallentando gradatamente il suo movimento, emettendo il suono "aaalt" oppure "oooh" (scelga lei, l'importante è che, scelto un suono, sia sempre quello) ed esercitando una leggera tensione delle redini, ma dopo aver rallentato il suo movimento ed emesso il suono alt. Quando la cavalla si ferma la accarezzi e se aggiunge una ricompensa (carota) l'insegnamento che sta dando avrà più efficacia. Ripeta tante volte. Per ripartire lo schiocco della lingua che, poco per volta, deve precedere il suo movimento in avanti. La cavalla deve imparare a camminare precedendola, non facendosi tirare. Sembrano particolari secondari o, per alcuni, risibili. Invece sono il segreto del buon addestramento. Poco per volta la cavalla deve rallentare e fermare soltanto con il suono alt e non con la trazione delle redini. Deve ottenere completamente questo risultato e non deve procedere oltre finché non lo ha raggiunto. Risultato garantito se lei agirà come ho scritto.

Quando l'avrà ottenuto, monti e ripeta in sella passo e alt tante volte facendo sempre più a meno della tensione delle redini. Deve stare in sella rilassata, con i polpacci non stretti, il busto in appiombo, le mani basse e le redini abbastanza lunghe. Deve sentire la bocca con un contatto leggerissimo. Dopo diverse ripetizioni la cavalla si fermerà con il suono che (potrà verificarlo) poco per volta diverrà un breve suono della voce, infine un sospiro che nessuno, se non la cavalla, potrà percepire. Non lo crede? Provi. Anche questo è un risultato certo.

Quando la cavalla ubbidirà al suono, per leggero che sia, prenda il trotto ed esegua rallentamenti usando prima il suono, poi una leggera tensione delle redini. Aggiunga una breve maggiore pressione sulle due staffe (già nel lavoro al passo), come avvertimento, al quale la cavalla diverrà ben presto attenta. Ripeta solo questo lavoro a lungo e non una sola giornata, ma finché non avrà ottenuto il risultato. Non dimentichi di far precedere l'azione delle redini dal suono, sempre lo stesso e sempre con la stessa intonazione, e dalla pressione sulle staffe.

Se farà bene il lavoro che ho descritto, potrà ripetere al galoppo. E la cavalla perderà il difetto di accelerare oppure diventerà controllabile dalla voce e dalle redini con molta più facilità, senza bisogno di usare la forza. Poco per volta l'aiuto della voce potrà diminuire per essere sostituito dall'azione delle redini, senza che sia costretta a tirare, ma soltanto aumentando di poco la pressione sulla bocca (commessura delle labbra, barre, lingua, dove agisce in progressione il cannone del filetto quando il cavallo non risponde).

Durante l'insegnamento non deve pretendere che la cavalla si fermi istantaneamente o esattamente in tale punto, ma che rallenti il movimento e che il movimento pian piano si spenga fino all'immobilità. Deve ottenere che la cavalla stia a ferma a lungo, con le redini sul collo, per tutto il tempo che lei desidera, e che si metta in movimento soltanto quando lei farà un cenno di avanzare.

Il precedente accorgimento lo deve mettere in pratica soprattutto quando monta in sella. Abitui la cavalla a stare ferma mentre si sistema bene in sella e aggiusta le redini finché non riceverà il suo comando di avanzare.

Ricordi che ci vuole tempo, pazienza e nessuna fretta di ottenere comunque il risultato.

Spero che possa mettere in pratica il consiglio.
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milly
Cavallo


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MessaggioInviato: Dom Ago 22, 2010 15:24    Oggetto: Rispondi citando

La ringrazio molto so che funzionera,quando accelerava iotiravo le redini come un matto , invece mi sbagliavo, chiedero scusa alla cavalla e applico il consiglio preziosissimo.Grazie ancora e a presto Very Happy
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demergazziba
Cavallo


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MessaggioInviato: Lun Ago 23, 2010 13:36    Oggetto: Rispondi citando

Gentile Colonnello,
non mi è chiara una cosa nella Sua risposta, ossia se il suono che il cavallo deve collegare all'azione di "rallentare" sia lo stesso che si una per l'alt (ossia aaalt o oooh).
Dal Suo post sembra di si', ma mi chiedo se la cosa non crei confusione.
In MW mi hanno insegnato ad usare l'"easy" per rallentare, mentre per l'alt si usa il "woah"....
Mi puo' spiegare per favore ?
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Col. Paolo Angioni
Moderatore


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MessaggioInviato: Lun Ago 23, 2010 21:56    Oggetto: Suoni Rispondi citando

Cara Demergazziba,

uso il suono oooh per rallentare. Se lo interrompo quando il cavallo ha rallentato, il cavallo rallenta e prosegue il movimento. Se lo prolungo oltre al rallentamento il cavallo si ferma. La successione suono, pressione sulle staffe, aggiungo la passività dell'assetto che ferma ogni accompagnamento del movimento del cavallo, tensione delle redini avviene in pochi secondi o in una frazione di secondo e più si procede nell'addestramento più tutto avviene quasi simultaneamente. Ovviamente quello che ho descritto a me capita con un cavallo che io ho addestrato o che sto addestrando, non con un cavallo nuovo, che non conosce. Ma proprio in questi giorni ho avuto a che fare con due puledri che non erano mai stati montati. Hanno imparato in fretta. Ho applicato il procedimento che ho descritto e dopo poche ripetizioni, seguite da ricompensa, i puledri hanno capito e hanno imparato a ubbidire al solo suono della voce, non solo con me, ma con i loro cavalieri, che hanno messo in pratica il procedimento. Alla corda uso il suono oooh per rallentare e il suono alt per fermare (il suono oooh precede il suono aaalt) e i cavalli, dopo diverse ripetizioni, non fanno confusione, rallentamo e si fermano.

Bisogna ridurre al minimo i suoni, allora il cavallo li memorizza bene: schiocco della lingua per avanzare, una o due volte, rinforzato inizialmente dal segnale o dal movimento del frustone se il cavallo non ubbidisce o tarda a mettersi in movimento; oooh per rallentare; aaalt per fermare; qua per chiamare a sé il cavallo alla corda; bravo per ricompensare. Oooh e aaalt poi diventano oh e alt quando il cavallo ha capito. Non occorre altro. Meno si parla meglio è. L'addestramento dovrebbe essere dato nel silenzio dell'ambiente, anche se, in genere, il cavallo è attento al suo addestratore e al suo cavaliere. Ma: una volta era scorretto usare in maneggio (coperto e scoperto) lo schiocco della lingua. Era scorretto dare fastidio agli altri cavalli e anche agli altri cavalieri.
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ELISABETTA1981
Cavallo


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MessaggioInviato: Ven Ott 08, 2010 07:50    Oggetto: Rispondi citando

salve colonnello,
riprendo questo topic per un consiglio ulteriore.
possiedo una cavalla di 6 anni, ex trottatrice, di buonissima indole ma di grande impulso.
in un paio di mesi seguendo i suoi suggerimenti, quindi utilizzando la redine gogue e barriere a terra in circolo sono riuscita a farla galoppare abbastanza bene, è sensibile ai comandi vocali e montata anche alle gambe e al peso ( riesce a flettersi bene al passo con redine molto lente )
al passo è calma in avanti e dritta, appena passo al trotto la cavalla si irrigidisce, non riesce a mantenere nessun ritmo, si appende alle redini e appena riesce tende a partire ad accelerare il trotto all'estremo (come se fosse in pista) nel dritto, mentre nel circolo tende a partire al galoppo.
inoltre la stessa azione delle gambe e redine a cui rispondeva molto bene prima al passo, quando passa al trotto diventano lingua sconosciuta, e ogni pressione di polpaccio è codificato come incitamento ad avanzare la velocità.
se ritorno al passo in poco tempo ritorna la calma e l'ubbidienza a mani e gambe.
il lavoro a cui la sto sottoponendo ora è riscaldamento per 15 minuti circa nel tondino in libertà (richiesta delle tre andature ubbidendo alla voce)
e poi montata, passo e alt a entrambe le mani per circa 10 minuti con passaggio di qualche barriera; poi passo al trotto
cerco di tenere meno contatto possibile, lei abbassa la testa (anche di molto come con la gogue, la lascio fare anche da montata?) e appena tende ad accelerare la riprendo gradualmente con la voce e le redini.
la sua risposta è incostante, alcune volte riesco a farla decelerare ( anche se con troppa pressione sulle redini secondo il mio parere) ma molto più spesso lei accelera il trotto, ignora la voce, alza la testa, si appende all'imbooccatura e risulta incontrollabile, se cerco di rallentarla mettendola in un circolo più stretto cade completamente sulle spalle .
se gentilmente riuscisse a darmi un consiglio su come proseguire l'addestramento gliene sarei grata.
aggiungo che la cavalla viene lavorata con un filetto ad aste non troppo sottile, montandola in capezza si rilassa maggiormente e nel complesso risulta più controllabile come velocità, ma chiaramente i comandi di direzione non sono precisi, stavo valutando se passare a una no imboccatura come l'hakmore con leve corte, sbaglio?
grazie mille per l'attenzione e complimenti per la sua inesauribile pazienza verso noi neofiti..
elisabetta
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Col. Paolo Angioni
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MessaggioInviato: Dom Ott 17, 2010 22:33    Oggetto: Difficoltà al trotto Rispondi citando

Cara Elisabetta1981,

continuerei con il filetto e senza stringere la museruola della capezzina. E' la sua mano che compie il miracolo, non l'imboccatura. Si prenda una mattina o un pomeriggio libero e monti presto la cavalla. Inizi a lavorare al passo. Prima. come sempre, passo libero per sciogliere le articolazioni e preparare la cavalla al lavoro. Poi dieci minuti di trotto, senza idea di lavoro, per continuare la preparazione, psichica e fisica. Un bel trotto vivace, più in linea retta il possibile, senza preoccuparsi di eventuali rigidezze. Se al trotto non riuscisse a fare quello che le ho consigliato, smonti e metta la cavalla alla corda e la faccia trottare finché non nota che la cavalla abbandona il collo e abbassa le testa. Questo fatto è importante. Riprenda il lavoro al passo. Faccia camminare la cavalla sulla pista con una flessione laterale interna (concava verso il lato che guarda la pista). Porti le spalle della cavalla su una pista interna a quella dei posteriori e, con la gamba interna alla flessione, faccia avanzare così la cavalla per una decina di metri, poi cambi mano e ripeta all'altra mano. Deve lavorare così per una ventina di minuti. Poi la metta al trotto. trotto lento Ripeta lo stesso lavoro. Se la cavalla facesse le difficoltà che ha descritto, la rimetta al passo e ripeta al passo. La rimetta al trotto. Appena si presentano le difficoltà, nuovamente passo. Le ho scritto di prendersi tutta una mattina o un pomeriggio di libertà perché deve continuare il lavoro, il lavoro che le ho consigliato, anche per quattro ore. Abbia il coraggio di farlo. Male alla cavalla non ne farà. Anzi, fa solo il suo bene. Certatamente non la stancherà. Mi faccia sapere cosa ne pensa e, se metterà in pratica, mi faccia sapere quali sono stati i risultati.
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ELISABETTA1981
Cavallo


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MessaggioInviato: Dom Ott 17, 2010 23:31    Oggetto: Rispondi citando

grazie mille colonnello, appena il tempo migliora e mi da possibilità di montare la cavalla comincerò il lavoro.
elisabetta
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Giowhite
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MessaggioInviato: Mer Nov 03, 2010 18:30    Oggetto: Rispondi citando

Salve Colonnello, mi allaccio anche io a questo topic sulla parte del lavoro a mano.
La cavalla che monto, diciamo una "fida", è una di quelle cavalle a cui non è stato dedicato molto lavoro da terra, con il risultato che montata va piuttosto bene ma a terra ho fatto molto fatica a farmi "seguire". All'inizio andava esattamente dalla parte opposta di dove andavo io, dovevo sempre tirarmela dietro, poi ho cominciato a lavorarla nel tondino (alla corda non sono capace Embarassed ), passo e trotto e dopo lavorato la lasciavo "libera"...ma non veniva da me, allora mi avvicinavo io e la "conducevo" (non tiravo), ogni tanto lasciandola...e per richiamare la sua attenzione schioccavo le dita...quindi ora mi trovo che quando la faccio passeggiare alla longa mi segue senza problemi, si ferma e riparte senza dover tirare o piantare i piedi per fermarla.
Il fatto è che vorrei insegnarle a trotticchiare con me da terra, ho provato a chiedere da me ma mi hanno detto che alcuni lo fanno alcuni no...è possibile? Io ho provato a corricchiare e fargli la rana...risultato, una pazza che corre quasi sul posto con un cavallo a seguito che mi guarda con mille punti interrogativi!
Ho provato anche nel tondino quando gli chiamo il trotto a corrergli di fianco (in sicurezza)..che poi fianco non è perchè se passo il suo metà busto si ferma (giustamente)...ma anche così fuori non ricolegga la cosa...
Dice che è una cosa che posso insegnarle? come devo fare?
(non so se è utile, ma è una cavalla fredda e molto diffidente)

Grazie in anticipo
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ELISABETTA1981
Cavallo


Registrato: 23/05/08 13:56
Messaggi: 282

MessaggioInviato: Ven Nov 05, 2010 12:40    Oggetto: Rispondi citando

buongiorno colonnello,
ho lavorato la cavalla in questa settimana tutti i giorni cercando di seguire i suoi consigli, ecco come sono riuscita a proseguire.
- ho lavorato nel tondino inizialmente (diametro 16 m) perchè mancando di una struttura coperta era l'unico fondo che mi permetteva di lavorare bene visto le abbondanti piogge.
ho proceduto come al solito prima lasciando la cavalla in libertà e chiedendole solamente cambi di andatura passo trotto e alt e ubbidienza alla voce ( risultato molto buono, come sempre)
la cavalla è comunque molto in avanti quindi non uso la frusta che invece la innervosisce, semplicemente la "rana" per farla accelerare fino a quando non vedo che è calma, abbassa la testa ( solo al passo molto, al trotto per poco tempo)
e fino a quando occorre incitarla parecchio con la voce e si ferma naturalmente se non sollecitata.
poi la sello e di nuovo passo /alt (sono riuscita ad ottenere un buon risultato nel farla stare ferma a lungo e anche mentre salgo, mentre prima scappava appena sentiva il peso sulla staffa)
e trotto solo quando risponde bene ai cambi di direzione e agli alt e partenze.(per farla partire basta uno schicco di lingua e appena la pressione dei polpacci)
piano piano con la voce e il peso del corpo sempre all'indietro la cavalla ha preso un ritmo di trotto accettabile e soprattutto riesco a metterla al passo con poca difficoltà anche con un contatto di redine leggera. (appena mi metto sull'inforcatura tende ad accelerare un po' ma credo sia normale).

- lavoro in rettangolo.
appena asciugato il fondo in erba ho lavorato la cavalla in un piccolo rettangolo (20x15m) sempre con la preparazione in libertà nel tondino.
qui le difficoltà aumentano, non riesco a farla lavorare su due piste come da lei consigliato, appena appoggio la gamba la cavalla parte al trotto e se la correggo con la redine mi scappa in circolo..se ritorno al passo piano piano si calma, ma spesso tende a prendere la mano soprattutto dopo gli angoli costringendomi a tenerla bene con le redini tirate per non farle prendere l'iniziativa.
aggiungo che se quando la metto al trotto devo sempre tenere molto contatto, appena lascio la pressione delle redini allunga la falcata e dopo l'angolo parte di galoppo.
dopo tre giorni di lavoro in rettangolo ( con cavalla lasciata al pascolo e mossa nel tondino una buona mezzora) sembra abbia un po' capito che deve tenere il trotto e fermarsi.
risultato finale: ho notato che se la cavalla la tengo sempre controllata con le redini tese, fermando sul nascere ogni suo tentativo di accelerare allora dopo circa un ora riesco a fare passo trotto e alt in maniera accettabile.
se appena lascio il contatto e lei riesce a prendee l'iniziativa una volta sola allora diventa una bomba carica! tira moltissimo per accelerare e diventa una vera lotta, suda e si innervosisce a tal punto che faccio fatica anche a chiederle il passo ( la fermo in alt e cerco di tenerla ferma a lungo, poi piano piano passo, se all'angolo tira ancora per partire, di nuovo alt e passo)
per eseguire correttamente il lavoro che mi ha consigliato lei dovrei cominciare il lavoro da terra cercando di farla flettere e avanzare su due piste?
la ringrazio per l'aiuto e intanto cerco il più possibile di tenere in movimento la cavalla in maniera costante (il tempo non ci aiuta in questo caso)
saluti elisabetta
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aurora_r
Cavallo


Registrato: 21/10/10 09:37
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MessaggioInviato: Gio Nov 11, 2010 10:51    Oggetto: Rispondi citando

Gent.mo Colonnello,
mi unisco a questo topic dal momento che riscontro gli stessi prolemi di ELISABETTA1981 nel lavoro in rettangolo, escludendo il lavoro su 2 piste. La mia cavalla, infatti, risponde bene a questo tipo di lavoro, specialmente al passo svolgendo spalla in dentro, travers e renvers con discreta facilità.
Le difficoltà sorgono nel lavoro "di base" al trotto (dal puro trotto in pista, a circoli, tagliate e volte), durante il quale la cavalla assume all'incirca gli stessi atteggiamenti descritti da ELISABETTA1981: alza la testa, si irrigidisce e tende a "scappare" fin dal primo tempo di trotto, costringendomi ad esercitare una forte e continua tensione con le redini, ottenendo solo risultati peggiori (e grande sforzo sia mio, sia della cavalla).
Ho provato a svolgere per un certo periodo il lavoro da Lei suggerito sempre in questo topic (risposte sopra) ed ho notato miglioramenti al passo e (sorprendentemente) al galoppo. Il grande scoglio resta sempre il trotto.
Confido nei suoi preziosissimi consigli.
Grazie in anticipo per la disponibilità.

RG
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Col. Paolo Angioni
Moderatore


Registrato: 27/11/05 21:47
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Località: Torino

MessaggioInviato: Sab Nov 13, 2010 23:49    Oggetto: Difficoltà nel lavoro Rispondi citando

Cara Elisabetta,

se la cavalla, nel rettangolo, fa le difficoltà che ha descritto, vuol dire che il lavoro di preparazione non è stato fatto bene o per il tempo necessario. Le assicuro che è soltanto questione di preparare bene la cavalla. E non è questione di una volta, ma di una serie più o meno ripetute di volte.

La preparazione, dopo il lavoro da terra, alla corda o in libertà, che deve durare il tempo necessario (in principio può durare anche un'ora, che per la cavalla è niente), consiste, quando è montata in sella, nel trottare e galoppare senza idea di lavoro, solo movimento, solo l'indispensabile intervento degli aiuti per la direzione, finché la cavalla non è tranquilla. Come lo accerta? Chiedendo un allungate al trotto con una minima tensione delle redini o, ancor meglio, senza contatto. Se la cavalla non rompe al galoppo, se, quando chiede il rallentamento, rallenta e poi passa al passo con tranquillità, senza agitazione, senza resistere, vuol dire che la cavalla è calma e può iniziare il lavoro di addestramento. Deve ottenere il risultato descritto ogni volta. In caso contrario deve dedicarsi soltanto a quello, perché sarebbe inutile, anzi dannoso, e anche logicamente impossibile, pretendere altro.

E' così, glielo assicuro. Potrei raccontarle a questo proposito alcuni episodi vissuti personalmente o visti o ascoltati da un grande cavaliere svizzero con il quale ho lavorato (Henry Chammartin) che con un cavallo immontabile per il "nervosismo" una settimana prima della competizione, ha vinto un campionato d'Europa nel cosiddetto "dressage".

Per quanto riguarda l'impossibilità di usare la pressione della gamba per gli spostamenti laterali, deve lavorare in tal senso alla fine del lavoro, quando la cavalla è (o dovrebbe esserlo e lo deve diventare se fa come ho scritto) calma. Deve iniziare al passo. Fletta lateralmente la cavalla per esempio con la redine destra, anche abbastanza (difficile spiegare l'abbastanza scrivendo), appoggi il tallone destro al costato appena dopo la cinghia del sottopancia, dapprima solo il contatto, poi pian piano trasformi il contatto in leggera pressione e abitui, tenendo fermo il tallone, la cavalla a sopportare prima il contatto, poi la pressione del tallone. Se la cavalla volesse "partire", aumenti la flessione destra, ma tenga a contato il tallone. Idem a sinistra. Se lei sarà determinata, impassibile di fronte alle difficoltà, vedrà che sarà la cavalla la prima a cedere e a sopportare la gamba. Deve ripetere anche per più giorni. E' un insegnamento preliminare. Come farebbe altrimenti a usare le gambe come aiuto? Prima di qualsiasi addestramento è necessario, anzi indispensabile che la cavalla (qualsiasi cavallo) conosca e accetti l'azione degli aiuti. Non può andare avanti nell'addestramento se questa condizione fondamentale non è stabilita nel modo più certo.

Al proposito. E' sbagliato pensare e dire, scrivere, come lei ha fatto, che "la frusta la innervoscisce". E' tale quale la faccenda del cavallo che deve star fermo quando il cavaliere monta in sella. Dedicando il tempo necessario, seguendo le indicazioni che ho già scritto tante volte, qualsiasi cavallo, per "feroce" che sia, deve imparare a stare fermo quando lo si monta, sia da sinistra e, le dirò, anche da destra. E' soltanto questione di dedicare tutte le lezioni (vere e proprie lezioni) per il tempo necessario. La sua cavalla deve esere abituta alla frusta in sella, al frustone alla corda e in libertà. Sono due "oggetti" passivi dei quali un puledro non ha mai paura. Ha paura soltanto se sono collegati a una punizione, cioè a un dolore. Ma anche in questo caso, facendo quello che ho già scritto tante volte, la frusta e il frustone diventano indifferenti. Diventano quello che sono, il prolungamento dell'aiuto del cavaliere, di una mano. Quando accarezza la cavalla sul muso, la cavalla ha paura della sua mano? Lo stesso deve avvenire se lei accarezza il muso con la frusta e con il frustone. Lo stesso discorso vale per gli speroni. Scrivo questo soltanto perché l'ho verificato e lo verifico ogni volta da sempre.

Quindi lei deve abituare la cavalla (è questione di educazione più che di addestramento) alla pressione della gamba e alla presenza delle frusta in sella e del frustone a terra. E' bello vedere un cavallo completamente indifferente alla frusta che accetta come aiuto. E' segnale di un buon addestramento. Anzi, di buona educazione.

Per facilitare il lavoro in sella, può lavorare la cavalla da terra. Descrivo solo il lavoro stando a sinistra della cavalla. La stessa cosa si fa stando a destra, rovesciando le indicazioni. Prenda la cavalla a mano alla sua sinistra, redini sul collo. Cammini, tenendo l'anello sinistro del filetto con la mano destra, nella sinistra tenga la frusta (si dice frusta, non frustino, "il fantino ha vinto alzando la frusta", sarebbe ridicolo leggere "alzando il frustino", scritto non per lei che ha scritto frusta. Ma non intendeva il frustone?). Quando la cavalla cammina francamente al suo fianco e la precede di poco, sostituisca la mano destra con la sinistra e passi la frusta nella mano destra. Continui a camminare, mentre gira la frusta con la punta del manico verso la cavalla. Appoggi la punta (si chiama tallone della frusta) al costato, nella zona in cui agisce il tallone, tenga la frusta appoggiata finché la cavalla non dà segni di fastidio. Dopo di ché inizi ad aumentare la pressione (una serie di pressioni) per spingere la cavalla verso destra. Se la cavalla mostrasse insofferenza, lei rimanga imperterrita, continui a tenere la frusta appoggiata e diminuisca la pressione, ma non interrompa il contatto. Appena la cavalla è tornata alla calma riprenda a premere. Se in movimento le fosse difficile, incominci da ferma (la cavalla). Questa lezione la deve ripetere per più giorni, prima e dopo aver montato, in modo che la cavalla la fissi nella memoria. E' sottinteso che la carezza e la voce, anche il premio, devono seguire ogni gesto di obbedienza. Mi raccomando: solo a obbedienza ottenuta, quale che sia il progresso ottenuto.
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