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Forum dedicato al cavallo che vanta innumerevoli tentativi di imitazione!!!
 
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Maschi interi e metodi naturali
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Autore Messaggio
Monty
Cavallo


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MessaggioInviato: Sab Set 04, 2010 10:41    Oggetto: Rispondi citando

Che poi rilassare... boh io ho sempre pensato che l'esser rilassato significasse portare il fisico e la mente in uno stato di minimo sforzo... tipo un cavallo che pascola, o noi beati sul divano o sull'amaca in giardino... io preferisco utilizzare il termine sereno nei cavalli.

Sereno nel suo modo di essere, di fare... che troppo spesso il relax per me va a braccetto con il dormire... forse relax è bighellonare per il campo al passo senza meta, magari con il cavallo che si dimentica quante gambe ha... invece se un cavallo sta "lavorando" ci deve mettere impegno e serenità nel fare le cose... da qui gli aiuti intesi come indicazioni.
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Alberto_sixsix
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MessaggioInviato: Sab Set 04, 2010 13:25    Oggetto: Rispondi citando

alberto tomba che fa un gigante dalla tre tre di madonna di campiglio nella coppa del mondo è sereno e rilassato? e un giocatore di rugby che sta per tuffarsi a placcare un avversario nel trofeo delle 5 nazioni (si lo so ora sono 6) è sereno e rilassato? ... e [no linguaggio sms]¨ dovrebbe essere sereno e rilassato un binomio durante una importante gara di equitazione?
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Monty
Cavallo


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MessaggioInviato: Sab Set 04, 2010 17:53    Oggetto: Rispondi citando

Ma qui non stiamo parlando di gare... parliamo di rapporti nella gestione quotidiana... spero per il giocatore di rugby che non sia sotto stress ogni volta che fa allenamento... lo stesso vale per tutti gli atleti. Non possono allenarsi o vivere sotto stress che prima o poi scoppiano, stessa cosa per i cavalli, non possono essere sempre sotto stress ogni volta che stanno con noi.. cosa che purtroppo accade però...
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Alberto_sixsix
Cavallo


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MessaggioInviato: Sab Set 04, 2010 18:05    Oggetto: Rispondi citando

l'allenamento quotidiano (a mio giudizio) dovrebbe essere fatto da una parte di decontrazione e "rasseneramento" e da una parte di lavoro medio pesante (e se è un binomio agonista deve per forza far un lavoro medio pesante). Ora credo sia logico che se un cavallo sta lavorando pesante non possa poi essere così rilassato. E poi chi dice che lo stress sia tutto negativo?
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gigia
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MessaggioInviato: Sab Set 04, 2010 21:04    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Gigia a me non hanno mai detto di stare davanti al cavallo... che lui davanti può anche non vederti...

è un detto per esprimere il concetto che meglio non passare davanti al cannone, che spara e dietro al cavallo che calcia

quindi meglio passare davanti ad un cavallo e dietro ad un cannone se si vogliono correre meno rischi...... Wink

credo non si possa paragonare un allenamento "umano" con l'allenamento di un binomio uomo e cavallo.....il lavoro può essere anche duro e pesante ma c'è differenza tra impegno e mancanza di serenità....

puoi lavorare duro ma serenamente

Citazione:
E poi chi dice che lo stress sia tutto negativo?

non sempre lo stress è negativo...credo che ormai un po tutti lo sappiano...ma non può essere, sempre secondo me, una condizione usuale, quotidiana e ripetitiva
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gigia
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MessaggioInviato: Sab Set 04, 2010 21:07    Oggetto: Rispondi citando

nel binomio uomo-cavallo c'è un soggetto Rolling Eyes al quale non importa una beata cippa di essere competitivo e quindi non credo che possa elaborare il concetto che quell'eventuale stress che sente nell'allenamento duro e quotidiano sia un fattore positivo per la buona riuscita della performance sportiva Wink
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jacques
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MessaggioInviato: Lun Set 06, 2010 10:18    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
ciòè..il discorso fila, ma se la parola aiuto deve significare aiuto e se parliamo di inconsistenza degli aiuti che viene classificata innocua dal cavallo allora vuol dire che gli "aiuti" dati dagli adulti non sono "aiuti" ma aggressioni


Sì, penso che sia così. Ma non solo e non tanto per la "qualità" o intensità degli aiuti stessi.

Un cavallo addestrato, agli ordini, montato da un cavaliere fine, non da problemi. Lo tocchi, poco e piano, e lui esegue. E' l'EQUITAZIONE.

I problemi vengono quando uno dei due, soprattutto il cavaliere, non è all'altezza. Se il cavaliere è un bambino, la sua pervicacia e determinazione, la sua "dominanza" e la sua forza fisica sono modeste, ed il cavallo, pur NON eseguendo quanto richiesto, resta tranquillo, o poco disturbato.

Se invece è un adulto, o scende, oppure il cavallo si innervosisce, perchè o riceve "aiuti" sbagliati, o troppo forti, o contrastanti, ed in più è facile che essi siano insistenti e di una certa consistenza energetica. Se invece è il cavallo carente, ma è montato da uno che sa, allora quest'ultimo sa come poterlo prendere, con quali tempi e con quali richieste.

Quello che è successo al PSI di gigia, sembra confermarlo. Quello sapeva già cosa fare, e lo faceva sulla base di indicazioni minime. Arriva qualcuno che crea dei fastidi, ed il cavallo si concentra di questi ultimi e dimentica il compito.

La mia cavalla, quando i miei figli erano piccoli, la facevo defatigare a loro nel pratone, e aveva magari appena fatto un percorso da 110 con MOLTA energia. Ma con loro sapeva che non c'erano richieste, poteva pascolare, lavoro finito, e non si sognava nemmeno di fare gesti energici. Blandamente, però ubbidiva persino a qualche richiesta, come quando li chiamavo per farla rientrare in paddock e lei si faceva allontanare dal pratone e al passo tornare verso di me. Però non era lavoro.
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Hilbert
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MessaggioInviato: Mer Set 08, 2010 16:20    Oggetto: Rispondi citando

Scusate l'assenza,sono tornata ieri dal trekking.

Uhhh...ma che bel topic che è venuto fuori...guarda quante cose interessanti...mai che se ne senta parlare nei maneggi o nei corsi,però Wink .

Oddio,in verità,abbiamo parlato di energia al primo livello...però secondo me,non le si è data l'importanza che merita.
Ci hanno detto che aiuta,che è importante...ma non che è fondamentale.
Per questo,ripeto,i maschi sono l'anello debole del giochetto.

Un maschio deve essere in grado di percepire molte cose che una femmina non ha necessità di sentire:il momento giusto dell'ovulazione,quando le puledre devono essere allontanate,quando i rivali stanno per fronteggiarlo...ebbene sì,anche arrendersi e lasciare il posto a qualcun altro.

Mentre le femmina lavora più di cervello,grazie alla memoria(qui di solito c'è il pascolo migliore,lì il fiume,lì le zone con più predatori),all'esperienza(vedere le difficoltà di una primipara che scompaiono già al secondo parto),il maschio deve avere una sensibilità diversa per compiere le operazioni indicate prima.

La mia vet mi ha detto che negli ultimi 3 giorni,Ulto ha provato a montare un puledro di 6 mesi.Sfoderato e armato.Subito ha gridato al pericolo e alla necessità di castrare.
Non le è certo venuto in mente di analizzare la situazione,il contesto...non mi ha capito che la castrazione non elimina determinate cause e comportamenti.Ho lasciato perdere perchè è fiato sprecato...inutile dire che la notizia mi ripempi di gioia...per una sfida più interessante...e perchè avevo paura avesse qualche problema visto il suo totale disinteresse verso la riproduzione e la dominanza.

E non è certo extrasensoriale:è semplicemente molto più recettivo all'energia.
Questo aspetto è un'arma a doppio taglio:ci consente di avere un controllo "perfetto",ma può anche condannarci a morte.
Questa capacità(a differenza degli schemi mentali,tipici delle femmine,anche quelle dominanti),non è ingabbiabile in metodi,giochi,schemi,rituali o altro.
E' troppo,infinitamente,immensamente variabile.E gli istruttori lo sanno.Sanno benissimo che potrebbero non saper gestire un cavallo intero con molta più probabilità degli altri soggetti,proprio a causa di tanta variabilità e lo evitano.Evitano di farlo in pubblico per eventuali figure(vedi video parelli).

Ma sanno che è la "categoria" che non potrà mai essere assoggettata al parelli&co.Questo fa rabbia.E paura.

Ed è quello che trasmettono ai corsisti.
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jacques
Cavallo


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Località: Firenze

MessaggioInviato: Mer Set 08, 2010 17:29    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Questo aspetto è un'arma a doppio taglio:ci consente di avere un controllo "perfetto",ma può anche condannarci a morte.
Questa capacità(a differenza degli schemi mentali,tipici delle femmine,anche quelle dominanti),non è ingabbiabile in metodi,giochi,schemi,rituali o altro.


mhhhh......spiegati meglio, se puoi/vuoi......
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Hilbert
Cavallo


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MessaggioInviato: Mer Set 08, 2010 19:50    Oggetto: Rispondi citando

Quello che voglio dire è che le femmine o i castroni,per quanto dominanti,agiscono in base a schemi maggiromente definiti e quindi riproducibili anche da noi.
Proprio perchè,in quanto leader di un branco,agiscono in base alla loro memoria,a quello che ricordano e hanno appreso durante la loro vita.Per la loro esperienza e capacità di fronteggiare tante situazioni(dal parto,alla fuga,agli incendi,alle carestie ecc)sono i leader ideali,di cui il branco necessita per la soppravvivenza.

Il maschio,che non conduce nè guida,non ha da pensare a questi aspetti(che noi potremmo "facilmente" ricreare ed usare per farci vedere come individui degni di fiducia),ma ad altri,come la riproduzione,i rivali ecc...che però richiedono doti diverse da quelle del dominante.

Tali doti,si basano su una sensibilità diversa,che va oltre l'essere saggi,sicuri di sè,savvy e altro.

Una sensibilità che è immensamente recettiva a tutti i cambiamenti di energia(vedi appunto l'ovulazione o l'intenzione di pretendenti),ai cambiamenti ormonali anche nostri di cui femmine e castroni non se ne fregano nulla.
E ricordiamo che di ormoni non ci sono solo quelli sessuali,ma uno per ogni funzione espletata dal nostro organismo:adrenalina,crescita,sonno,melanina.
E lo stallone percepisce tutto,amplificato,come avverrebbe in un branco...altrimenti come saprebbe il momento giusto per fare tutto quello che fa?

Ora,tale sensibilità e recettività verso l'energia,gli ormoni,l'atteggiamento,come possono essere codificate in uno schema,in un gioco o in un metodo?
E' impossibile perchè ci sono infinite variabili...bisognerebbe approntare un metodo per ogni cavallo...molto dispendioso per il marketing!!!

Dal momento che sono finti scemi,ma di cavalli qualcosa ci capiscono,molto di più di quanto non vogliano farci credere/dimostare,sanno benissimo che è bene tenere alla larga la categoria per questi motivi....perchè non si piegherebbe ai giochetti ai quali QUASI tutti i cavalli sembrano rispondere positivamente.

E siccome con i maschi le probabilità di fare un buco nell'acqua aumentano a dismisura,è meglio evitarli/farli evitare...
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gigia
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MessaggioInviato: Mer Set 08, 2010 20:42    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
E lo stallone percepisce tutto,amplificato,come avverrebbe in un branco...altrimenti come saprebbe il momento giusto per fare tutto quello che fa?

MAH...!!! sono un po peplessa.
guarda che lo stallone percepisce che è il momento giusto perchè la femmina alla quale rompe le scatole da giorni e giorni , finalmente non lo riempe di legnate Laughing
non so se ti è mai capitato di osservare.

quindi credo che gli stalloni siano imprevedibili non perchè sono più percettivi ma perchè in presenza di una femmina perdono qualunque sentimento Laughing
Perdono completamente la percezione di quel che accade intorno.
Hanno quella in testa e il cervello se ne va.....

...un po come accade ai nostri umani maschi interi Rolling Eyes Cool
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arbor
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MessaggioInviato: Mer Set 08, 2010 21:13    Oggetto: Rispondi citando

Beh Gigia per quanto riguarda il parallelismo con noi umani..che dire..grazie per l'alta considerazione! Smile
Più seriamente,mi capita veramente molto di frequente di essere d'accordo con te, ma questa volta non sono d'accordo con la tua perplessità. non penso che un maschio prenda botte perchè è maschio..più probabilmente perchè è giovane o perchè non è in un contesto naturale. questo, secondo me non inficia Il ragionamento e le motivazioni di Hilbert . Sostanzialmente la sua spiegazione è che i maschi vivano ancora di più "nel presente" e che, per le loro peculiarità, colgano in modo amplificato le energie che in quel dato momento sono circolanti..da qui una sorta di imprevidibilità accompagnata da reazioni evidenti e energiche... diamine mi sembra che non faccia una piega..i miei complimenti Hilbert!
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Hilbert
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MessaggioInviato: Gio Set 09, 2010 07:52    Oggetto: Rispondi citando

gigia,ho visto anche femmine in calore marcio venire rifiutate dallo stallone,che le hai poi coperte più tardi.Perchè?perchè non era il momento migliore dell'ovulazione e ha aspettato che il follicolo maturasse appieno.

Coma fa a sapere,a percepire tutto ciò?Nemmeno il migliore ecografo ha una tale precisione.Ecco perchè vengono impiegati dei maschi civetta,per esempio.

Bravo arbor,ha centrato quello che volevo dire:imprevedibilità è l'aggettivo maggirmente applicato con i maschi.
"sono imprevedibili,ora sono santi,poi impazziscono,inaffidabili,è sempre un rischio..."
Quante volte abbiamo sentito queste frasi?Molte,credo.

Da queste affermazioni,sembrano dei soggetti psicolabili,in preda ad attacchi ormonali,di fronte ai quali il loro unico pensiero è alla femmine e nulla più...e via con la pazzia.

Credo che sia quanto di più lontano possa essere dalla psicologia e etologia del maschio.Come farebbe a mantenere un ruolo,a scartare delle femmine,ad aspettare di coprirne altre,ad abbandonare il pensiero della riproduzione quando va riunito il branco per la fuga,se tutto fosse dettato dall'imprevedibilità,se perdessero la percezione di ciò che hanno accanto?

sarebbe il disastro più totale,anarchia pura...e i cavalli sarebbero estinti da secoli.Oltretutto,se tutto fosse in balìa dell'imprevedibilità,come faremmo ad avere stalloni perfetti,montabili da bambini,in passeggiata,con le femmine,affidabili e sicuri?

Non tiratemi fuori la solita storiellina che sono eccezioni,che è indole,che sono rari...sono rare,rarissime,le persone che sanno dosare talmente bene la loro energia,il loro atteggiamento e anche i loro ormoni in modo da ottenere quei risultati.
Perchè,in branco,ogni maschio dominante,deve avere le stesse caratteristiche per cui noi lo definiamo perfetto o affidabile...se fosse così raro,per i maschi,avere tali doti(come pensiamo erroneamente)molti branchi vagherebbero senza un riproduttore.

Quindi,non sono loro che non hanno "l'indole" o le caratteristiche per ottenere ciò che noi vorremmo...siamo noi che non sappiamo relazionarci e,anzi,ottiniamo(per nostra colpa)l'esatto opposto.
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old duck
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MessaggioInviato: Gio Set 09, 2010 08:51    Oggetto: Rispondi citando

io mi sento molto vicina al discorso di Hilbert. Lo stereotipo evidenziato da Gigia si riscontra molto facilmente in quei casi dove il maschio è tenuto confinato, lontano dalle femmine....non ne può sentire l'odore, percepire i cambiamenti e dunque si butta a "muzzo" su ogni equina che gli passa sotto il naso. Da qui deriva la maggior parte dei pregiudizi sugli interi. Se, viceversa, un maschio ha l'opportunità di vivere a stretto contatto con le femmine, cambia totalmente atteggiamento. Faccio ancora l'esempio del nostro centro. In scuderia teniamo maschi e femmine a strettissimo contatto...box confinanti o addirittura frontali. Le femmine passano loro davanti in continuazione e lavorano con loro in campo. Sembrerà assurdo ma non si sente un fiato, non un nitrito o un'intemperanza. Dirò di più: il nostro centro è anche stazione di monta ed in primavera si coprono le femmine con il metodo naturale...I maschi interi non addetti alla riproduzione "sentono" quello che avviene fuori eppure....non fanno il diavolo a quattro per buttarsi fuori dal box...
Facevo una considerazione su altro topic qualche tempo fa...e un utente (credo Rallyman ma non ne sono certa...) affermava giustamente che addirittura i maschi interi potrebbero tranquillamente convivere a paddock con le femmine: verissimo!! Un maschio riconosce perfettamente quando la femmina è pronta e non gli si avvicina certamente prima. E' chiaro che se prendiamo un maschio che è vissuto praticamente rinchiuso in una struttura e lo mettiamo vicino ad una femmina, non saprà come relazionarsi. E' per questo che è fondamentale lasciare che i puledri vivano in branco a lungo...sia maschi che femmine...Da noi vengono separati dalla madre verso i due anni.
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old duck
Cavallo


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MessaggioInviato: Gio Set 09, 2010 09:05    Oggetto: Rispondi citando

e aggiungo per Hilbert che noi amanti dei murgesi abbiamo un grandissimo vantaggio perchè questa razza fortunatamente è ancora allevata allo stato semibrado. Ecco perchè riproduce maschi tanto "affidabili".
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